La nostra classe politica, amorale o immorale che sia, è esattamente quella che una società disinteressata, sbrindellata e affaristica come la nostra riesce attualmente ad esprimere.
In politica i vuoti si colmano automaticamente; le poltrone si occupano per il fatto stesso di esistere.
Quelli che oggi competono sono individui senza scrupoli, quasi mai, e tranne qualche rara eccezione, fortemente motivati dall'idea di bene collettivo.
Per lo più sono individui miopi, incolti, ruffiani, indegni, senza programmi o con l'unico obiettivo di modificare la loro condizione economica.
E, soprattutto. si annidano in tutti i partiti.
Un solo esempio: ultimamente in Ciociaria è stato nominato alla presidenza del SAF dove si richiedeva almeno un ingegnere, un semplice geometra, un figlio d'arte, senza arte e ne parte (direbbe Berlusconi) militante nel PD, ex PCI, ex PDS, ex DS, che si è dovuto dimettere dalla carica di cons. reg.le. SIC!
E lo stesso - immagino - succede facilmente e quotidianamente in tutta la nazione.
Che Dio ci liberi.
E prendiamo ancora, sempre in Ciociaria, il caso della Ideal Standard, la fabbrica di sanitari sita a Roccasecca (FR) che rischia di chiudere per delocalizzazione o perché farà affari con la Cina.
I bravi politici locali compreso il presidente della Provincia (ma non dovevano essere abolite?) fanno la corsa per esprimere solidarietà ai lavoratori.
Ma la solidarietà ai lavoratori la possono esprimere gli altri lavoratori, i cittadini, e tutti quelli che non hanno responsabilità dirette nella mala gestione aziendale e che non esercitano - perché non è loro compito - alcun controllo sull'economia del territorio.
Non possono esprimere solidarietà ai lavoratori e lavarsi le mani sulla loro sorte e sulla fine della loro occupazione i politici e gli amministratori locali, ancora meno i politici nazionali che non hanno mai costruito uno straccio di piano industriale.
Dai politici si pretende di più e non lo fanno. Anzi non fanno niente, nemmeno il minimo sindacale di conservare quel poco che resta.
In Ciociaria, poi, siamo rimasti all'epoca di Andreotti e dell'Austostrada del Sole. Sic!
Che Dio ci liberi.