Ho conosciuto personalmente Elio Pagliarani: ho avuto il privilegio di parlargli.
E' successo a Coreno Ausonio (Bassa Ciociaria o Alta Terra di Lavoro) dove era venuto a svernare alla metà degli anni '90, per merito di Pino Parente che evidentemente, per attirarlo a noi, aveva saputo descrivere le grandi qualità paesaggistiche dei nostri meravigliosi posti.
Una mattina stava seduto proprio sul muretto (dove leggeva i sui libri durante la bella stagione Don Peppino Lavalle "il prete che vedeva lontano" descritto nel mio libro "Le Stagioni della Lattaia"), quello che costeggia Via IV Novembre, a metà strada tra il mio negozio e la casa materna di Pino Parente, amico e collega della moglie.
Io mi avvicinai timoroso a salutarlo e gli porsi la mano: lui quasi sorpreso che lo avessi riconosciuto ricambiò il saluto e accettò di parlare. Anzi di rispondere alle mie domande invadenti.
In realtà era da poco che lo avevo visto ritratto in una foto pubblicata sul settimanale Panorama, in compagnia dei colleghi del Gruppo '63 e dei giovani poeti del Gruppo '93 (tra di loro c'era il mio amico vitruviano Lello Voce, del quale avevo chiesto notizie e che avrei ritrovato qualche anno dopo su Fb).
Dopo i convenevoli di rito parlammo un po' del più e del meno: del comune amico Pino, di Coreno, di come aveva trovato il paese e la sua gente (in realtà nessuno sapeva chi fosse e la presenza di uno dei più grandi poeti viventi passò quasi inosservata: in paese può succedere; il guaio è che succede sempre più frequentemente anche nelle città).
Dopo quel giorno lo rividi un altro paio di volte. Una volta venne al mio negozio accompagnato dalla giovane moglie, acquistò da me una sveglia giapponese di plastica e gli aggiustai un paio d'orologi.
Non lo rividi più. Il poeta a Coreno faceva una vita abbastanza ritirata: probabilmente quella che voleva.
Lo vedevi di rado in giro: per lo più se ne stava in casa a scrivere e a fumare.
Io allora collaboravo con l'Amministrazione per l'organizzazione degli eventi culturali e proposi al sindaco di una sua eventuale cittadinanza onoraria da attribuirgli nel corso di una manifestazione ufficiale, magari un recital di sue poesie. Ma non se ne fece mai niente.
Ma ogni tanto, con Michele e gli altri, ricordiamo l'occasione persa.
Alla fine dell'estate Pagliarani andò via, tornò a Viareggio, dove avevano finito di restaurare la sua casa.
Ogni tanto chiedevo a Pino della sua salute malferma e delle sue nuove poesie.
Stamattina, 8 marzo 2012, alle 9,00 ho appreso della sua morte da RaiTre.
Come amo dire sempre in questi tristi casi: "i grandi poeti se ne vanno ....gli stronzi restano!".
SMR
la sua opera più importante e ponderosa: "La ragazza Carla e altre poesie":
http://www.amazon.it/La-ragazza-Carla-altre-poesie/dp/B005SRV5QI/ref=sr_1_4?s=books&ie=UTF8&qid=1331282408&sr=1-4
Il filmato della sua lettura di
RispondiEliminaLa ragazza Carla.
http://www.youtube.com/watch?v=lcbhuqGSaXM