Sono appena tornato da Maranola, un piccolo paesino nei pressi di Formia (Lt), dove c'era di domenica pomeriggio, un incontro col poeta e scrittore Franco Arminio,
professione paesologo.
Ci tenevo a conoscerlo personalmente, siamo già
amici da qualche anno su Fb, e dovevo anche rinfrescare l'invito che gli
rivolgo da un paio d'anni di venire a Coreno Ausonio per una giornata
dedicata interamente alla paesologia.
Io sono convinto
che la paesologia e Franco Arminio possano salvare i paesi dallo
"spaesamento" e dalla estinzione definitiva alla quale sembrano
condannati dalla "modernità" (che non sempre è vero progresso).
In un
piccolo ma preziossimo saggio di uno degli ultimi intellettuali veri:
Raffaele La Capria, "La mosca nella bottiglia", l'autore sostiene, con una geniale metafora, che la
mosca non uscirà mai dalla bottiglia individuandone l'uscita dal collo se non sarà aiutata ad
uscirne.
Da chi? Dalla filosofia!
Ecco! Secondo me, Franco Arminio e
la paesologia (come la filosofia per la mosca intrappolata) aiuteranno i "paesani" ad uscire dalla bottiglia, ad
emanciparsi, a liberarsi dalle catene che li tengono legati al loro destino che appare segnato.
La paesologia è la filosofia dei paesi.
Uno dei malintesi più grossolani nel quale
alcuni cadono è pensare che gli intellettuali abbiano le risposte ai
problemi.
Non so se il conduttore dell'incontro con Franco Arminio
stasera a Maranola l'abbia detto perchè convinto o per pura provocazione, ma pensando forse di fare bella figura
ha detto che nei libri di Arminio non c'è lo "...straccio di una
proposta!"
Non mi meraviglia, dato che è una contestazione simile veniva
mossa pure a Ingmar Bergman, reo di
individuare nei suoi film i problemi ma di non essere capace di fornire soluzioni.
Franco
Arminio, Ingmar Bergman e una grande quantità di intellettuali si pongono
delle domande, ma umanamente non sono capaci di fornire tutte le
risposte.
Essi intavolano un inizio di discussione; tentano un
approfondimento; forniscono degli abbozzi di spiegazione; avviano verso
una conoscenza che possa permettere di avvistare almeno una flebile luce
in fondo al tunnel, di istradare su un sentiero di esperienza,
possibilmente meno impervio e scosceso di quanto non possa apparire
senza i loro preziosi insegnamenti.
ho letto molto di quello che ha scritto Arminio, e lo stimo molto.
RispondiEliminaanch'io sono d'accordo che non ci sia uno straccio di proposta, e sono contento di questo.
altrimenti se la canta e se la suona.
lui vede, focalizza, centra dei problemi, ce li fa vedere, è la Politica che ha il dovere di risolverli, non lui da solo.
ma da noi esiste (quasi) solo la politica.
mi torna in mente una frase di don Milani (un paesologo ante litteram), che diceva "" Sortire da soli è l'avarizia, sortire insieme è la politica."
ciao e buon lavoro (di blog)
grazie del commento francesco. anch'io credo che il compito degli intellettuali sia quello di centrare i problemi e il compito dei politici quello di risolverli con interventi mirati (bella metafora bellica), ma, sebbene sia ottimista per natura, in questo momento vedo pochi intellettuali e ancora meno politici capaci.
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