Fino ad ora, come autore, ho pubblicato 3 raccolte di racconti:
LE STAGIONI DELLA LATTAIA (ilmiolibro.it)
"...Da
quei giorni felici, che oggi mi appaiono come in un sogno - bello ma
ormai sbiadito - sono passati più di quarant’anni. Per quanto possano
sembrare lontani, quei giorni, quel mondo, quelle persone, insinuano il
dubbio che non siano mai esistiti davvero. In questo libro non si
tratterà di come magnificare quei giorni, quel mondo, quelle persone; ma
si tenterà, piuttosto, d’impedire la definitiva estinzione del loro -
fin troppo effimero - ricordo."
STORIE DAL PAESE DEI CICLAMINI
La paesologia è la filosofia dei paesi.
Come la filosofia che aiuta "la mosca nella bottiglia", metafora geniale
contenuta e spiegata in un prezioso saggio di Raffaele La Capria li
aiuterà a salvarsi dalla estinzione, dal degrado socio-culturale e
dall'abbandono ai quali sono destinati dai suoi abitanti stupidi e
arroganti e dagli amministratori incolti, ambiziosi, incapaci e assetati
di potere.
PAESOLOGO PER CASO
Diario in libertà tra una gita e l'altra
in alcuni paesi delle province
di Latina e di Frosinone.
Il saggio:
IL GENIO DI UPPSALA - Il grande cinema di Ingmar Ernst Bergman spiegato a chi lo ignora
Il grande cinema di Ingmar Ernst Bergman spiegato a chi lo ignora
attraverso la recensione di alcuni dei suoi capolavori immortali.
PARLA CON BERGMAN, 116 aforismi di Bergman
Un libro che raccoglie 116 aforismi, frasi celebri, stralci dalle
sceneggiature dei film-capolavoro del Genio di Uppsala. Dedicato, oltre
che al Maestro, a tutti i veri bergmaniani.
6 saggi:
UN'ESTATE CON MONICA
Il libro contiene, per 1/3 del suo sviluppo, un saggio critico sul
celeberrimo film di Ingmar Bergman e per i restanti 2/3 un racconto
della stessa storia ispirato dalle immagini del film.
FARO MAGICA
L'isola di Faro e Ingmar Bergman sono un tutt'uno.
Parlare degli ultimi quarant'anni della vita di Bergman e parlare di Faro è la stessa cosa. Faro è la metafora dell'isolamento,
geografico e intellettivo, di Bergman dal resto del mondo e dai suoi
abitanti. Non è un caso che io abbia voluto contrappuntare il titolo di
questo mio lavoro con un chiasma che può apparire ovvio ma che ha
l'ambizione di essere assai eloquente. I destini dell'uomo e del luogo
si sono intrecciati per circa quarant'anni; uno spazio temporale
abbastanza lungo per qualsiasi uomo; infinitesimo rispetto alla durata
del luogo.
LA TRILOGIA RELIGIOSA
Come in uno specchio apre anche la cd.
Trilogia di Dio o dell'assenza di Dio o Religiosa. Proseguita, appunto,
con Luci d'inverno e Il silenzio. Per la stessa personale ammissione
di Ingmar Bergman che,
aveva sempre invitato a vedere e a giudicare i suoi film singolarmente,
si tratta di fatto di una trilogia. Ed egli stesso, infatti, accomunò i
tre i film nella seguente classificazione: “Questi tre film trattano di
una riduzione. Come in uno specchio: certezza conquistata; Luci
d'inverno: certezza messa a nudo; Il silenzio (silenzio di Dio) la copia
in negativo. Perciò formano una trilogia.3” Salvo poi auto-smentirsi
successivamente: “Queste cose le scrissi nel 1963. Oggi penso che l'idea
della trilogia non abbia né capo né coda. Era una Schnaps-Idee come
dicono i bavaresi.
THE GENIUS - 8 capolavori di Ingmar Bergman.
Appunti sparsi dopo la visione di 8 grandi film di Ingmar Bergman
THE GENIUS - Appunti sparsi dopo la visione di 6 capolavori di Ingmar Bergman
6 capolavori di Ingmar Bergman.
Influenza del teatro di A. STRINDBERG Sulla Cinematografia di INGMAR BERGMAN
L’uomo August Strindberg è altrettanto affascinante della sua opera
teatrale; allo stesso modo l'uomo Ingmar Ernst Bergman è altrettanto
affascinante del suo cinema.
17 saggi-monografie
IL SETTIMO SIGILLO
Un saggio su uno dei capolavori di Ingmar
Bergman: Il settimo sigillo, un film che insieme a Il posto delle
fragole diede la definitiva fama al regista svedese.
IL POSTO DELLE FRAGOLE
Di tutti i film di Ingmar Bergman Il posto
delle fragole è, certamente, quello che ha dato al regista la
definitiva fama planetaria; quello più famoso (insieme a Il settimo
sigillo); quello che è rimasto più profondamente impresso nella memoria collettiva; quello più osannato dalla critica e il più premiato
PERSONA
Un'analisi del film Persona (Persona,
1966) che muove dalla metafora della maschera, nella vita come nell'arte
e dal silenzio come rappresentazione universale della incomunicabilità.
temi ricorrenti nel grande cinema di Ingmar Bergman.
SUSSURRI E GRIDA
All'interno di questo capolavoro, Ingmar
Bergman affronta un tema ricorrente nella sua filmografia: il tema della
morte, ponendo sullo sfondo una famiglia benestante composta da tre
sorelle e una fantesca, i relativi mariti e amanti, all'interno di un paesaggio ameno e dominao dalle sfumature di rosso.
FANNY e ALEXANDER
Un'anali
si critica di uno dei grandi capolavori di Ingmar Bergman: un'autobiografia sognata che prende a piene mani dalla fanciullezza del regista.
COME IN UNO SPECCHIO
Come il uno specchio è la storia di una
donna psicotica (Karin) in vacanza su un'isola col padre, il marito e il
fratello. Dopo il riacutizzarsi della crisi chiede di essere portata in ospedale ma non vuole essere curata.
MONICA E IL DESIDERIO
Un saggio su uno dei film più famosi e
scandalosi di Ingmar Bergman. Il film che lanciò una giovane e bella e
sfrontata attrice svedese solo diciannovenne. Ingmar Bergman, Harriet Andersson e Monica e il desiderio sono entrati nella leggenda del cinema mondiale.
LA FONTANA DELLA VERGINE
La storia medievale di Karin,
giovane e vergine stuprata e uccisa mentre porta i ceri alla sua chiesa,
vendicata dal padre Tore che, per espiare i sui orrendi peccati,
edificherà con le sue mani una chiesa nel punto esatto dove una polla
d'acqua è sgorgata miracolosamente.
LUCI D'INVERNO
Luci d'inverno narra la storia di un pastore protestante, Tomas, che
dopo aver perso la moglie è incapace d'amare un'altra donna che lo
corteggia, la maestra Marta, ma soprattutto è incapace di ritrovare Dio e la fede che ha consumato interamente.
IL SILENZIO
In uno scompartimento ferroviario
viaggiano, di ritorno in patria, dopo un lungo viaggio di villeggiatura
all'estero, due sorelle: Ester ed Anna, e il figlio di questa, Johan
(ovviamente nipote
della prima). Il caldo è soffocante e procura un malore ad Anna, già
gravemente malata. Si rende urgente la discesa dal treno alla prima
stazione e una sosta in un albergo della città di Timoka, dove si parla
una lingua incomprensibile, perfino per Anna che è una traduttrice.
LA VERGOGNA
Eva e Jan Rosenberg (interpretati da una
sensazionale Liv Ullmann e da un Max von Sidow in stato di grazia), sono
una coppia di artisti, musicisti, per l'esattezza.
Suonano entrambi il violino.
Non hanno figli.
Ma sognano di averne in futuro (specie lei).
Anzi, progettano di avere un figlio, senza sapere, naturalmente, che da
lì a poco la guerra arriverà anche sul loro eremo.
Dopo lo scioglimento della loro orchestra si sono, infatti, ritirati su
un'isola deserta, dove sopravvivono coltivando verdure e ortaggi.
Senza lussi né confort ma, almeno, in piena tranquillità.
Nel mondo, però, già infuria la guerra.
CRISI
La trama del film racconta di una giovane
diciottenne adottata che ritrova la madre, la segue in città e dopo
qualche cocente delusione torna dalla donna che l'ha cresciuta e finisce
per sposare l'uomo che l'ha sempre voluta in silenzio.
LA TERRA DEL DESIDERIO
Il film, in buona sostanza, racconta la storia d'amore tra il marinaio
Johannes e Sally, che dopo varie vicessitudini si ritovano si amano e
partono con una nave per terre lontane.
ALLE SOGLIE DELLA VITA
Finalmente, nell'autunno del 1957, per Ingmar Bergman arrivò il momento di dedicarsi alla ...nascita della vita.
Sebbene c'è da dire che, contrariamente a quanto troppo frettolosamente
si è indotti a pensare, in Ingmar Bergman vita e morte non sono mai
momenti così radicalmente distinti e il momento della nascita non può
essere considerato mai troppo lontano dal momento del trapasso.
L'ORA DEL LUPO
Il pittore Johan e sua moglie Alma, in attesa di un bambino, vanno a vivere su un isola deserta.
“L'isola è la gabbia strindberghiana, la prigione nella quale l'uomo si trova rinchiuso
quando non riesce a risolvere il problema del rapporto con gli altri e
quindi dell'amore.1”
Johan tormentato dagli incubi e dai suoi demoni ha la strana abitudine
di restare sveglio di notte e costringe a questa pratica logorante anche
la moglie.
UNA VAMPATA D'AMORE
Il film è la storia di Albert Johansson,
direttore di uno scalcagnato circo di provincia in profonda crisi di
spettatori e d'incassi.
Albert ha una relazione con una donna giovane e bella, Anna, chiamata enfaticamente la cavallerizza spagnola.
Per lei ha abbandonato, qualche anno prima, la moglie, la casa e i tre i figli.
Salvatore M. Ruggiero
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