"Un bel
pomeriggio presto, era la fine di settembre, mentre studiavo per preparare
l'esame di Storia del Diritto Italiano, mi chiamò al telefono il delegato provinciale
della DC e mi chiese se volevo partecipare a un corso di formazione politica
che il partito regionale aveva organizzato a Rieti.
Avevamo
due posti e potevo portare con me un amico.
Saremmo
stati ospitati per una settimana in un convento cistercense, su un monte che
domina la città dall'alto.
Dissi
subito di si. Telefonai ad Erasmo, che all'epoca era il mio braccio destro, e
nemmeno dopo un'ora partimmo da Formia, col treno alla volta di Roma.
A Roma
avevamo appuntamento con una cinquantina di altri studenti. Ci saremmo spostati
a Rieti col pullman.
Anche quella fu un'esperienza entusiasmante e mistica al
contempo.
Per una
settimana vivemmo come frati, immersi in un'atmosfera cenobitica ma piacevolmente
surreale.
Mangiavamo
nel refettorio dei frati, zuppe preparate con gli ortaggi coltivati nel loro
orto.
Ricordo
che al mattino presto del nostro primo giorno di permanenza, mentre ancora
dormivamo ognuno nelle propria cella, fummo svegliati, dalle note dolci delle
Quattro stagioni di Vivaldi.
E quella
sarebbe stata la nostra sveglia per le mattine successive.
Dopo
colazione, iniziava la nostra giornata.
La
mattinata era tutta occupata dalle lezioni di Diritto Pubblico e di Diritto Amministrativo.
Una vera manna per me che studiavo legge.
Poi a
pranzo nel refettorio, coi frati.
Un po’ di
riposo postprandiale e ancora lezioni nel pomeriggio.
Dopo cena,
una capatina in un pub al centro di una città che ricordo ben tenuta e con
qualche bel posto da visitare, ma tutto sommato sonnacchiosa.
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