domenica 28 febbraio 2016

La prefazione di Massimo Roscia al mio libro.



Metto qui la prefazione, eccellente e molto poetica, che l'amico Massimo Roscia*
ha voluto gentilmente regalarmi per il mio volume: 
"Compendio di Antichi Giochi e Passatempi Dimenticati".


Prefazione di Massimo Roscia 

 "Un cerchio di ferro rotola sobbalzando lungo il polveroso e sconnesso viottolo di campagna. Lo seguono un ramo biforcuto e due gambe fanciullesche, coperte di lividi e polvere, che non conoscono stanchezza. Al di là del fosso, lungo il quale scorre un’acqua limpidissima che si insinua tra abbracci di ranuncoli dai fusti striscianti e i petali dorati, compaiono altre due gambette. Sono piantate al centro del prato, conficcate al suolo come avidissime radici. Salde e divaricate, sorreggono il gracile busto in torsione dell’uomo che sarà. Il cerchio tracciato nell’erba è un cerchio magico che delimita il bene e si alimenta dei sorrisi e delle urla festanti dei bambini che stanno esercitando il loro irrinunciabile diritto al gioco. Proprio al centro di questo anello di gioia, una lippa volteggia a mezz’aria, viene colpita con forza e precisione dal bastone e scaraventata lontano, oltre le robinie, oltre i tetti rossastri delle case, oltre la valle, oltre le nuvole, oltre i confini del mondo conosciuto. Le voci si spezzano come bocconi di pane e si trasformano in monosillabiche espressioni di stupore; le mani ancora rosee e paffute si levano al cielo e salutano il colpo perfetto. È tardi, ma il sole non è ancora tramontato. C’è ancora tempo per una corsa fino al vecchio mulino, un nascondino tra i vicoli ombreggiati o una battaglia con le cerbottane, le fionde e i fucili a elastico. L’estate volge al termine e si inchina all’autunno. Mentre gli ultimi frutti avvizziscono sui rami e il vento fa frusciare gli steli con le sue calde carezze, le bambine giocano a campana e saltano la corda. Uno, due, tre, cento, mille saltelli sconfiggono il tempo. E la felicità diventa eterna. Salvatore M. Ruggiero, recuperando, codificando e 8 condividendo la memoria orale che narra di antichi giochi e passatempi, è riuscito a distillare quegli attimi e a catturare quella felicità. Lo ha fatto superando la mera rievocazione nostalgica e leggendo/rileggendo la storia della nostra terra attraverso gli occhi di un bambino; occhi enormi, avidi, curiosi, sognanti, puri; occhi luminosi come biglie di vetro; occhi ricolmi di amore; occhi che non sanno mentire; occhi semplici e generosi che ci restituiscono il vero senso della vita." 


(*Massimo Roscia è nato a Roma nel 1970 - qualcuno sostiene nel 1870. Scrittore, critico enogastronomico, docente, condirettore editoriale del periodico “Il Turismo Culturale”. Autore di romanzi, saggi, ricerche, guide e vincitore di diversi premi letterari, ha esordito nel 2006 con “Uno strano morso ovvero sulla fagoterapia e altre ossessioni per il cibo”. L’originale noir sul rapporto cibo nevrosi ha ottenuto in pochi mesi un grande successo di pubblico e di critica. Da qualche anno insegna comunicazione, tecniche di scrittura emozionale, editing, letteratura gastronomica e marketing territoriale. Nei minuti liberi continua a scarabocchiare e a chiedersi cosa fare da grande.)



Voglio ricordare agli amici che ne desiderassero una copia che il libro è in vendita (come tutti i miei libri) sul sito del mio editore on-line Lulu.com, all'interno della mia Vetrina-Autore, della quale metto qui il link. 


N.B. Del volume esistono due versioni: una con fotografie e disegni a colori al costo di 32.00 euro e un'altra con foto e disegni in b&n in vendita a 14.00 euro.