Metto qui la prefazione, eccellente e molto poetica, che l'amico Massimo Roscia*
ha voluto gentilmente regalarmi per il mio volume:
ha voluto gentilmente regalarmi per il mio volume:
"Compendio di Antichi Giochi e Passatempi Dimenticati".
Prefazione di Massimo Roscia
"Un cerchio di ferro rotola sobbalzando lungo il polveroso e
sconnesso viottolo di campagna. Lo seguono un ramo biforcuto
e due gambe fanciullesche, coperte di lividi e polvere, che non
conoscono stanchezza. Al di là del fosso, lungo il quale scorre
un’acqua limpidissima che si insinua tra abbracci di ranuncoli
dai fusti striscianti e i petali dorati, compaiono altre due
gambette. Sono piantate al centro del prato, conficcate al suolo
come avidissime radici. Salde e divaricate, sorreggono il
gracile busto in torsione dell’uomo che sarà. Il cerchio tracciato
nell’erba è un cerchio magico che delimita il bene e si alimenta
dei sorrisi e delle urla festanti dei bambini che stanno
esercitando il loro irrinunciabile diritto al gioco. Proprio al
centro di questo anello di gioia, una lippa volteggia a
mezz’aria, viene colpita con forza e precisione dal bastone e
scaraventata lontano, oltre le robinie, oltre i tetti rossastri delle
case, oltre la valle, oltre le nuvole, oltre i confini del mondo
conosciuto. Le voci si spezzano come bocconi di pane e si
trasformano in monosillabiche espressioni di stupore; le mani
ancora rosee e paffute si levano al cielo e salutano il colpo
perfetto. È tardi, ma il sole non è ancora tramontato. C’è ancora
tempo per una corsa fino al vecchio mulino, un nascondino tra i
vicoli ombreggiati o una battaglia con le cerbottane, le fionde e
i fucili a elastico. L’estate volge al termine e si inchina
all’autunno. Mentre gli ultimi frutti avvizziscono sui rami e il
vento fa frusciare gli steli con le sue calde carezze, le bambine
giocano a campana e saltano la corda. Uno, due, tre, cento,
mille saltelli sconfiggono il tempo. E la felicità diventa eterna.
Salvatore M. Ruggiero, recuperando, codificando e
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condividendo la memoria orale che narra di antichi giochi e
passatempi, è riuscito a distillare quegli attimi e a catturare
quella felicità. Lo ha fatto superando la mera rievocazione
nostalgica e leggendo/rileggendo la storia della nostra terra
attraverso gli occhi di un bambino; occhi enormi, avidi, curiosi,
sognanti, puri; occhi luminosi come biglie di vetro; occhi
ricolmi di amore; occhi che non sanno mentire; occhi semplici
e generosi che ci restituiscono il vero senso della vita."
(*Massimo Roscia è nato a Roma nel 1970 - qualcuno sostiene nel
1870. Scrittore, critico enogastronomico, docente, condirettore
editoriale del periodico “Il Turismo Culturale”. Autore di romanzi,
saggi, ricerche, guide e vincitore di diversi premi letterari, ha
esordito nel 2006 con “Uno strano morso ovvero sulla fagoterapia e
altre ossessioni per il cibo”. L’originale noir sul rapporto cibo nevrosi
ha ottenuto in pochi mesi un grande successo di pubblico e di
critica. Da qualche anno insegna comunicazione, tecniche di scrittura
emozionale, editing, letteratura gastronomica e marketing territoriale.
Nei minuti liberi continua a scarabocchiare e a chiedersi cosa fare da
grande.)
Voglio ricordare agli amici che ne desiderassero una copia che il libro è in vendita (come tutti i miei libri) sul sito del mio editore on-line Lulu.com, all'interno della mia Vetrina-Autore, della quale metto qui il link.
N.B. Del volume esistono due versioni: una con fotografie e disegni a colori al costo di 32.00 euro e un'altra con foto e disegni in b&n in vendita a 14.00 euro.
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