Janare, una testimonianza
Questa
storia l'abbiamo sentita raccontare dalle vecchiette, ma probabilmente
deriva da un poemetto napoletano ottocentesco dal titolo "Storia
della famosa noce di Benevento".
La storia racconta di un
marito che scoprì che la propria moglie era una ianara. Le rivelò ciò
che aveva scoperto e le chiese di essere condotto al Sabba per poter
partecipare anch'egli alla riunione di tutte le janare. Il sabato
seguente, la moglie janara condusse il marito al Sabba che si
celebrava sotto un grande noce. Lì erano raccolte tutte le ianare
del mondo - secondo alcuni erano circa 2.000. Nel convegno malefico,
si mangiava e si beveva. L'ingenuo marito, notando che il cibo era
sciapito, chiese del sale, ma appena ebbe condito col sale la
pietanza che stava mangiando e l'ebbe assaggiata, il banchetto
notturno che si trovava dinnanzi a lui scomparve improvvisamente.
Egli restò isolato nella campagna, in un luogo a lui sconosciuto. Il
mattino seguente incontrò un contadino e gli chiese dove si
trovassero. Il contadino gli rispose: "alle porte di Benevento".
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