giovedì 29 maggio 2014

Janare, una testimonianza

Questa storia l'abbiamo sentita raccontare dalle vecchiette, ma probabilmente deriva da un poemetto napoletano ottocentesco dal titolo "Storia della famosa noce di Benevento".  

La storia racconta di un marito che scoprì che la propria moglie era una ianara. Le rivelò ciò che aveva scoperto e le chiese di essere condotto al Sabba per poter partecipare anch'egli alla riunione di tutte le janare. Il sabato seguente, la moglie janara condusse il marito al Sabba che si celebrava sotto un grande noce. Lì erano raccolte tutte le ianare del mondo - secondo alcuni erano circa 2.000. Nel convegno malefico, si mangiava e si beveva. L'ingenuo marito, notando che il cibo era sciapito, chiese del sale, ma appena ebbe condito col sale la pietanza che stava mangiando e l'ebbe assaggiata, il banchetto notturno che si trovava dinnanzi a lui scomparve improvvisamente. Egli restò isolato nella campagna, in un luogo a lui sconosciuto. Il mattino seguente incontrò un contadino e gli chiese dove si trovassero. Il contadino gli rispose: "alle porte di Benevento".



 

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