martedì 3 giugno 2014

Le more di gelso.


C'è un vecchio gelso fronzuto proprio sotto casa mia.
I sui frutti grassi arrivano prima dell'estate quasi all'improvviso; senza dire niente, e veloci come il fulmine.
E se ne vanno ancora più velocemente di come sono venuti.
Quasi non hai il tempo di coglierli e assaporarli. 
Neri, grossi, succosi,ti tingono le dita maturi al punto giusto. 
Ma marciscono veloci e cadono per terra, se non li prendi al tempo giusto.
Non hai fatto in tempo a gustarli, li cogli delicatamente dal picciolo bianco-verde, li porti alla bocca, uno dopo l'altro, come le ciliege.
Te ne rimane solo il gusto agrodolce sulla lingua e un ricordo lungo, struggente - solo dolce - con una voglia lunga nella testa e nel cuore.




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