C'è un vecchio gelso
fronzuto proprio sotto casa mia.
I sui frutti grassi arrivano
prima dell'estate quasi all'improvviso; senza dire niente, e veloci
come il fulmine.
E se ne vanno ancora più
velocemente di come sono venuti.
Quasi non hai il tempo di
coglierli e assaporarli.
Neri, grossi, succosi,ti tingono le dita
maturi al punto giusto.
Ma marciscono veloci e cadono per terra, se
non li prendi al tempo giusto.
Non hai fatto in tempo a
gustarli, li cogli delicatamente dal picciolo bianco-verde, li porti alla bocca, uno dopo
l'altro, come le ciliege.
Te ne rimane solo il gusto
agrodolce sulla lingua e un ricordo lungo, struggente - solo dolce -
con una voglia lunga nella testa e nel cuore.
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