giovedì 24 luglio 2014

"Chi è il paesologo, e che fa?"



Una domanda che mi viene spesso rivolta quando sono in giro per visitare i paesi è: cos'è un paesologo? E cosa fa? Se dovessi rispondere, fornendo delle definizioni sintetiche ma calzanti, direi che il paesologo è un turista culturale e anche di più, un emulo della letteratura di viaggio ottocentesca, un percorritore del Grand Tour, un autore odeporico. Dove, con questo termine un po' desueto, non si fa altro che significare la descrizione di un viaggio; il resoconto delle notizie relative a un viaggio; la rendicontazione delle esperienze e delle sensazioni fatte e provate durante il viaggio. Se, invece, dovessi rispondere fornendo una definizioni più esaustiva, direi che il paesologo è colui che elabora una fotografia istantanea del paese e racconta come il paese debba o possa evolversi. Il paesologo indica come il paese può salvarsi; suggerisce di emendare ciò che va emendato; di trasformare ciò che va trasformato; di conservare ciò che merita di essere conservato. Il paesologo non è un sognatore: può esserlo ma deve anche avere i piedi ben piantati per terra, nella realtà'. Il paesologo non è un passatista, ma attraverso l'analisi del passato prospetta per il paese e per i paesani un futuro migliore. Il paesologo ha il compito di scuotere i paesani dal sonnambulismo e dall'autismo sociale. Il paesologo è un partigiano della bellezza; combatte contro la bruttezza. In un'epoca, come la nostra, nella quale pare che il brutto, in tutte le sue forme trionfi, il paesologo ha l'obbligo morale di scendere in campo contro la bruttezza, armato della sua energia, del suo senso estetico, per cogliere il bello che non si vede, che è nascosto dall'abitudine e dalla presbiopia dei paesani; e per esaltarlo. Il paesologo è insieme tre persone: un testimone, perché osserva il paese e racconta come conservarne l'essenza vitale; un tribuno, perché con la sua azione difende il paese, i paesani e la conoscenza; un artista, perché deve saper toccare le corde del sentimento di chi lo ascolta. Come scriveva l'enciclopedista Condorcet: "L'uomo può predire con sicurezza completa i fenomeni di cui conosce le leggi; può in base all'esperienza del passato prevedere con grande probabilità, gli avvenimenti dell'avvenire."


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