Nessuno, tra quelli che vi si sono imbattuti anche solo una
volta, può aver dimenticato quell'orribile prefabbricato di
cemento, che stava di fronte al bar di Zio Fiore. A suo modo era
pure originale. Un grosso parallelepipedo, cavo all'interno,
sormontato da un tetto piatto e sottile, con gli spigoli
arrotondati. Ancora oggi, a distanza di anni, se dovessi indicare
l'effluvio che, dall'infanzia, ricordo più intensamente - e con
meno rimpianto - di sicuro citerei, non senza un iniziale
imbarazzo, quell'olezzo acre e pungente di urina che proveniva
insistente dal vespasiano. I ragazzini più alti, incuranti dei
miasmi di cui era impregnato e che si diffondevano intorno,
riuscivano perfino a farne un posto di gioco: si aggrappavano
alle pareti e si lasciavano dondolare, lanciandosi con un colpo di
reni, e atterravano poco più in la, sulle punte dei piedi.
Quell'orinatoio era stato sistemato con arguzia, quasi
strategicamente, di fronte al bar, sull'altro lato della strada. Li
separava solo il viale. Per raggiungerlo percorrevi, dal bar, uno
dei primi attraversamenti pedonali che ricordo in paese.
Insomma era abbastanza vicino per i passi malfermi dei bevitori
di professione. Quelli che ne avevano bisogno lo raggiungevano
veloci, quasi con una punta di vergogna e scomparivano presto
dietro i pannelli maleodoranti. Specialmente il sabato sera si
assisteva a una curiosa processione, una lenta diaspora, un
piccolo continuo esodo, di individui silenziosi dalle vesciche
gonfie. Attraversavano la strada con espressione dolente e
avvilita. Un giorno, qualcuno, da qualche parte, aveva deciso
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che il vespasiano doveva scomparire. Come per eliminare una
vergogna. E un bel giorno al nostro risveglio non lo trovammo.
Al suo posto c'era una piazzola di cemento fresco ben levigato.
L'abituale prospettiva del viale verso la piazza non esisteva più.
Io provai una strana sensazione di spaesamento. Intendiamoci,
mica lo rimpiansi. Come si fa rimpiangere un vespasiano.
Tuttavia la sua assenza era irrimediabile. Era come se il
paesaggio fosse stato stravolto, anzi, impoverito.
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