domenica 7 settembre 2014

Coreno nel 1799



Alla fine del 1700
 
Coreno era villa, casalis et pertinentia di Fratte. Un paese piccolo ma esteso, diviso in tanti piccoli rioni, in parte spalmati su un altopiano, in parte arroccati sulla costa rocciosa di una montagna, che portavano il nome degli edificatori primordiali.Terra di ulivi e roveri; terra di ghiande e di carrube; terra di viti, d'uva e di vino; terra fertile e grassa, dove non sassosa. Infatti terra di macere; le case di pietra come sparse sul terreno o piantate sulla costa di un monte che lo ripara a nord, tra Costamagni e le Perella, affacciato sulla vista fenomenale del Monte Fammera da una parte e dall'altra sull'altrettanto suggestiva Valle dell'Ausente, che lo conduce fin quasi al Golfo di Gaeta; esposto a mezzogiorno e aperto ai venti sia da oriente che da occidente. Provenendo da Ausonia, per una strada percorribile in carrozza o in calesse, ci si imbatteva nel primo dei tredici rioni: i Carelli e anche nella prima delle dieci chiese del paese, la chiesa di S Sebastiano. Il rione era in tutto composto di otto case, delle quali sei erano regolarmente abitate, due erano vuote. Nel rione c'era anche un frantoio (montano) per la macina delle olive. Le colline intorno sono tuttora coperte di uliveti.

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