Immersa
nel verde della ricca vegetazione spontanea locale, la fortificazione
in opera poligonale di Colle Santa Lucia e Colle Maceralonga si affaccia
su uno scenario spettacolare, dominando a perdita d’occhio la
sottostante vallata del Liri-Garigliano. Raggiungibile con un agevole
sentiero che si snoda tra i boschi locali, il circuito poligonale si
offre agli occhi dei visitatori nella sua possanza strutturale e ben
conservato nella sua integrità e unità perimetrale, tanto da assurgere
ancora oggi a delimitazione catastale per i paesi di San Giorgio a Liri e
Castelnuovo Parano.
Il sito, di grande interesse
naturalistico e storico-archeologico, si presenta come un luogo di
arroccamento e difesa degli insediamenti vallivi preromani gravitanti
attorno alla Valle del Liri, perfettamente inserito in un sistema di
intervisibilità con i circostanti centri fortificati d’altura. Ancora
oggi si impone sul naturale corridoio di collegamento tra l’entroterra
appenninico e il litorale tirrenico, palesando il suo ruolo di
fondamentale punto di sbarramento per le popolazioni dirette verso il
territorio storicamente assegnato agli Aurunci.
Una
funzione molteplice svolta sin dal V secolo a.C., in concomitanza della
pressione esercitata su quest’area da popolazioni osco-sannitiche,
intensificatasi poi quando fu sottoposta alle mire espansionistiche
sannite e romane; in seguito alla totale romanizzazione del Lazio
meridionale le mura persero definitivamente il loro ruolo strategico e
difensivo venendo abbandonate, come le altre fortificazioni limitrofe.
All’interno della cerchia muraria sono attestati con continuità segni di
frequentazione dall’età arcaica (VI-V secolo a. C.) fino all’epoca
romana; si tratta di reperti testimoni di attività di conservazione e
trasformazione degli alimenti, lavorazione della lana e dei metalli,
fornaci e calcare. Nei pressi del circuito murario sorge la chiesa di
Santa Lucia, attualmente allo stato di rudere ma segnalata sulla
cartografia storica come punto di interesse religioso ancora fino al
XVIII secolo; la presenza di questo edificio cristiano lascerebbe
ipotizzare la presenza di un più antico luogo di culto pagano.
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