Quella
mattina presto, quando il vecchio prete Don Giovanni Di Siena fu
svegliato all'improvviso dalla fedele perpetua Sandella non era
ancora scoccata l'ora del lupo: l'ora nella quale la maggior parte
delle persone nasce o muore, l'ora delle paure più ancestrali, l'ora
che succede immediatamente alla notte più buia e che precede l'alba,
ma quando la luna non è ancora tramontata e il sole non è ancora
spuntato in cielo. E di certo, quel prete di campagna, uno dei dieci
preti che risiedevano contemporaneamente nel piccolo villaggio tra le
montagne, con dodici tra chiese e cappelle, non poteva nemmeno
lontanamente immaginare quello che sarebbe successo nel corso di
quella giornata appena iniziata con la chiamata urgente di una
estrema unzione. Cose così straordinarie e importanti che gli
abitanti di Coreno avrebbero letto più di cento anni dopo solo nei
libri di storia. "Tanti giorni, tante ore, per morire nella
grazia di Dio e quel vecchio pazzo ultraottantenne di Salvatore il
cositore proprio oggi
doveva scegliere per andarsene?" Aveva pensato Don Giovanni.
Ma lui, così ligio al dovere e al suo ufficio, non aveva mai pensato
di declinare il gentile invito del figlio a raggiungere al più
presto la loro casa, anzi, avrebbe passato le Alpi camminando sulle
ginocchia pur di arrivare prima della comare secca; pur di
raggiungere in tempo il capezzale, e benedire il vecchio morente
prima che esalasse l'ultimo respiro.
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