Metto qui un breve brano dal mio libro:
Cronache dal piccolo borgo della pietra millenaria.
"...andando su, lungo Via Roma,
appena dopo il rione Gelso, quasi all'altezza del vialetto del barbiere Angelo
F., ti saresti imbattuto nella minuscola bottega di un calzolaio, Mario. Se era
bel tempo lo trovavi fuori, sul marciapiede stretto stretto, seduto sulla
sediolina, davanti al suo banchetto basso. Con la forma di un piede di ferro
poggiata sulle gambe e un martelletto in mano. Mi pare ancora di vederlo; al
tavolino e nel ripiano pieno di scomparti quadrati, davanti a lui; chiodi,
puntine, tenaglie, pinze, colla, sotto-tacchi, raspe, lime, pezzi di cuoio,
suole e tutto quello che serviva per le sue riparazioni. E anche qui il rumore
caratteristico di un martello che appiattisce e forma la pelle. E anche qui i
cultori dei rumori fini, avrebbero trovato pane per i loro denti: lo scivolare
quasi impercettibile di una o spazzola sulla pelle. Più o meno veloce.
FFRRRUUUMMM-FFFFRRRUUUMMMM!! FFFRRRUMM-FFFRRUUMMM!!! Come un treno che scivola
su rotaie di velluto..."
voi non ci crederete, nessuno ci crederà, nessuno ci crederà mai, ma negli anni '60, a Coreno Ausonio, in Via IV Novembre, quello che oggi, nel 2015 è un tugurio, una stamberga, era la bottega di un artigiano, esattamente di un ciabattino. No! Non era Mario, il protagonista del racconto precedente; era un'altro,ma fa lo stesso: due ciabattini e anche di più, in un paesino di nemmeno 2000 abitanti, oggi fa fatica a sopravvivere un calzolaio che lavori a Formia, una città di 30000 abitanti. Allora il calzolaio stava in meno di due metri quadrati, ma bastava quello spazio angusto per sfamare una famiglia. Ditelo a quelli dei centri commerciali megagalattici; ditelo a quelli delle banche; ditelo ai nostri governanti; ditelo a quelli dell'agenzia delle entrate, del fisco, di equitalia. DITELO A TUTTI! sic!
smr
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