Ottobre, al mio paese, è da sempre anche il mese del bagolaro
maturo. Un piccolo, trascurabile frutto tondo che, da quando nasce a
quando è maturo, diventa di tutti i colori: bianco, giallo, verde, rosso,
marrone, infine (quasi) nero. 50 sfumature di colori, tutti naturali e
bellissimi, altro che ...di grigio! Ha poca polpa (peccato!) e un
ossicino al centro, ma è dolcissimo. Sa di un misto di carrube,
giuggiole e liquirizia. Qualcuno dei miei piccoli amici con cui facevo
le scorribande lo schiacciava tra due pietre e lo mangiava con tutto
l'osso, praticamente disintegrato dalla sassata. Oggi i bagolari non li
cerca più nessuno, nemmeno gli uccelli. Gli addetti della forestale li
piantano come alberi ornamentali e per fare fresco sui marciapiedi:
hanno una grande chioma verde e possono raggiungere i 15 metri di
altezza. E mio figlio, quando l'altro giorno insieme ci siamo passati
accanto passeggiando, non era minimamente interessato a conoscere
i miei piccoli, trascurabili aneddoti sul bagolaro e sulla mia
fanciullezza. Ahimè!
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