dal mio libro: I Dolori di un Povero Poeta Prosastico.
Dormo in auto due ruote sul marciapiede due
sull’asfalto poco lontano da me l’uomo si
avvicina all’altro uomo e sferra un pugno l’altro
si piega in due si torce ma non reagisce non può
non ce la fa non vuole vagoni di legno e canne
e paglia con le ruote carichi di bestie da circo
aggrappate alle sbarre eccitate urlanti avanzano
lungo il viale spinti e trascinati a mano dagli
inservienti in livrea il convoglio ondeggia
paurosamente pericolosamente prima a destra
poi a sinistra rischiando di cappottare prima
rasenta il muretto di cinta della scuola poi passa
sul marciapiede di fronte la processione del
santo patrono all’imbocco di piazza quercia col
parroco in testa il sindaco e quelli della
confraternita di san giuseppe vestiti di bianco e
d’azzurro aspetta di partire la campana suona le
luci si spengono tutto sfuma dissolvenza…
E’
un sogno! Un sogno vero! (badate, non ho
scritto: è un sogno, vero?) Solo che detto così
suonerebbe come un ossimoro perfetto, ma io
l’ho fatto davvero questo sogno.
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