lunedì 19 dicembre 2011
sabato 17 dicembre 2011
venerdì 16 dicembre 2011
Travaglio, la tracciabilità dei pagamenti e il ...Bancomat.
Sull'ultimo numero della rivista "A" mi sono imbattuto nel fondo di Marco Travaglio che conteneva l'elogio del bancomat come unico sistema di pagamento adatto a tracciare i pagamenti e combattere l'evasione fiscale.
Una specie di "spottino" (surrettizio) in favore dei nostri beneamati istituti di credito.
Cercherò di inviare questa mia riflessione al giornale tramite una mail, intanto la pubblico sul mio blog, sperando che qualcuno la legga.
Ma Travaglio lo sa che avere un conto corrente oggi è un lusso per pochi?
Lo sa che, per pagare con la carta Bancomat bisogna avere una carta Bancomat?
E che che per avere una carta Bancomat bisogna avere un conto corrente?
E che per avere un conto corrente bisogna pagare non meno di 5,5 euro al mese di canone e 8,25 ogni trimestre di spese di bollo?
E fanno almeno 99,00 euro all'anno.
E lo sa che se hai il conto corrente e fai operazioni, non al Bancomat avanzato (sarebbero gratuite se non fosse "rotto" o fuori servizio) ma allo sportello, paghi 3,00 euro ad operazione e se ti fai cambiare un assegno pretendono 7,00 euro?
E lo sa che se devi fare un bonifico ti chiedono anche 14,00 euro (contro i 6,00 dei Vaglia Ordinari Postali)?
Ed altre amenità che tutti sanno; solo lui mostra di non sapere.
Per la serie:
Le banche?
E' più morale rapinarle che fondarle.
E non lo dico io ma l'ha detto Bertolt Brecht.
Una specie di "spottino" (surrettizio) in favore dei nostri beneamati istituti di credito.
Cercherò di inviare questa mia riflessione al giornale tramite una mail, intanto la pubblico sul mio blog, sperando che qualcuno la legga.
Ma Travaglio lo sa che avere un conto corrente oggi è un lusso per pochi?
Lo sa che, per pagare con la carta Bancomat bisogna avere una carta Bancomat?
E che che per avere una carta Bancomat bisogna avere un conto corrente?
E che per avere un conto corrente bisogna pagare non meno di 5,5 euro al mese di canone e 8,25 ogni trimestre di spese di bollo?
E fanno almeno 99,00 euro all'anno.
E lo sa che se hai il conto corrente e fai operazioni, non al Bancomat avanzato (sarebbero gratuite se non fosse "rotto" o fuori servizio) ma allo sportello, paghi 3,00 euro ad operazione e se ti fai cambiare un assegno pretendono 7,00 euro?
E lo sa che se devi fare un bonifico ti chiedono anche 14,00 euro (contro i 6,00 dei Vaglia Ordinari Postali)?
Ed altre amenità che tutti sanno; solo lui mostra di non sapere.
Per la serie:
Le banche?
E' più morale rapinarle che fondarle.
E non lo dico io ma l'ha detto Bertolt Brecht.
lunedì 12 dicembre 2011
Bergman sulla sua isola: Faro.
http://it.video.search.yahoo.com/search/video;_ylt=A2KLqIl1CuZOcAQAB11GDQx.?p=ingmar+bergman&ei=utf-8&fr=mir&fr2=sfp&b=22&tnr=21Splendido filmato in lingua originale con sottotitoli in spagnolo.
venerdì 9 dicembre 2011
lunedì 5 dicembre 2011
Intervista a Ingmar Bergman sulla sua isola: FARO, appunto!
http://it.video.search.yahoo.com/video/play?ei=utf-8&fr=mir&fr2=sfp&p=ingmar+bergman&vid=1280909836469&dt=1199779200&l=585&turl=http%3A%2F%2Fts2.mm.bing.net%2Fvideos%2Fthumbnail.aspx%3Fq%3D1280909836469%26id%3D3be3f55b34263e5ba6a6ebf88a2c9a98%26bid%3DNXU20lqlrK4kFw%26bn%3DThumb%26url%3Dhttp%253a%252f%252fwww.youtube.com%252fwatch%253fv%253dsjGw9p--t7A&rurl=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fv%2FsjGw9p--t7A%26autoplay%3D1%26fs%3D1%26autoplay%3D1&tit=Ingmar+Bergman+-+Interview+%281%2F6%29&sigr=11vru54ei&newfp=1&surl=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DsjGw9p--t7A&sigs=11ap0hrm9
http://it.video.search.yahoo.com/video/play?ei=utf-8&fr=mir&fr2=sfp&p=ingmar+bergman&vid=1280909836469&dt=1199779200&l=585&turl=http%3A%2F%2Fts2.mm.bing.net%2Fvideos%2Fthumbnail.aspx%3Fq%3D1280909836469%26id%3D3be3f55b34263e5ba6a6ebf88a2c9a98%26bid%3DNXU20lqlrK4kFw%26bn%3DThumb%26url%3Dhttp%253a%252f%252fwww.youtube.com%252fwatch%253fv%253dsjGw9p--t7A&rurl=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fv%2FsjGw9p--t7A%26autoplay%3D1%26fs%3D1%26autoplay%3D1&tit=Ingmar+Bergman+-+Interview+%281%2F6%29&sigr=11vru54ei&newfp=1&surl=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DsjGw9p--t7A&sigs=11ap0hrm9
venerdì 2 dicembre 2011
SONDAGGIO: CHI E' IL REGISTA PIU' GRANDE DI SEMPRE?
Chi è il più grande regista cinematografico di sempre?
Puoi dare la tua risposta nella colonna in alto a destra, scegliendo tra 29 registi scelti tra i più grandi di sempre, tenendo conto che:
1) il testo a cui mi sono ispirato e dal quale ho tratto i nomi dei registi da votare è 100 FILM DA SALVARE di F.Di Giammatteo;
2) non troverete nell'elenco registi che siano ancora in attività seppur vivi e seppur grandi, perché la scelta si chiude alla fine degli anni '70;
3) per essere un grandissimo, e per entrare a far parte dell Ghota dei grandissimi bisogna aver prodotto più di un solo capolavoro e i registi citati sono autori di molti film entrati a far parte della storia del cinema.
VOTATE IL VOSTRO REGISTA PIU' GRANDE DI SEMPRE. Grazie!
Puoi dare la tua risposta nella colonna in alto a destra, scegliendo tra 29 registi scelti tra i più grandi di sempre, tenendo conto che:
1) il testo a cui mi sono ispirato e dal quale ho tratto i nomi dei registi da votare è 100 FILM DA SALVARE di F.Di Giammatteo;
2) non troverete nell'elenco registi che siano ancora in attività seppur vivi e seppur grandi, perché la scelta si chiude alla fine degli anni '70;
3) per essere un grandissimo, e per entrare a far parte dell Ghota dei grandissimi bisogna aver prodotto più di un solo capolavoro e i registi citati sono autori di molti film entrati a far parte della storia del cinema.
VOTATE IL VOSTRO REGISTA PIU' GRANDE DI SEMPRE. Grazie!
lunedì 28 novembre 2011
Ken Russel: un grande?
Può essere annoverato tra i grandi registi di sempre uno che ha fatto un film come questo?
Apriamo un sondaggio su Fb.
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=24579
Apriamo un sondaggio su Fb.
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=24579
martedì 22 novembre 2011
mercoledì 16 novembre 2011
IL GENIO DI UPPSALA. Il grande cinema di Ingmar Bergman spiegato a chi lo ignora.
La recensione al mio saggio scritta e pubblicata dalla giornalista Romina D'Aniello si può leggere seguendo il link sottostante:
http://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/il-grande-cinema-di-ingmar-bergman-spiegato-a-chi-lo-ignora/18178109?productTrackingContext=author_spotlight_88061285_
http://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/il-grande-cinema-di-ingmar-bergman-spiegato-a-chi-lo-ignora/18178109?productTrackingContext=author_spotlight_88061285_
sabato 5 novembre 2011
10 frasi con le quali si può rispondere alle cazzate di Berlusconi facendo pure bella figura.
http://www.iltempo.it/politica/2011/11/05/1298905-silvio_pensa_alle_urne.shtml
Il grande cazzaro ha detto ieri al G20:
"Non si sente la crisi: i ristoranti sono pieni (...e anche i voli!)"
Risposta n.1:
"Fuori pioveva e si erano riparati tutti nel ristorante"
(Molto plausibile di questi tempi, sic!)
Risposta n.2:
"Dopo passava lui a pagare"
(Anche questa molto plausibile visto che paga tutto e tutti)
Risposta n.3:
"E vorrei vedere che smettiamo anche di mangiare".
(Allora sarebbe davvero crisi nera, da fame nera)
Risposta n.4:
"Erano tutti ristoranti dove si svolgevano i congressi locali del PDL"
(Vale la frase n.2)
Risposta n.5:
"L'ultima volta che sono andato in pizzeria a Ferragosto, il ristorante era pieno davvero".
(E vabbè! Era Ferragosto)
Risposta n.6:
"E tutta gente che prende un piatto di spaghetti al pomodoro e 1/2 l. d'acqua liscia".
(Lo sanno tutti che se non hai soldi quel tipo di pranzo non lo paghi. In realtà non so se è una leggenda metropolitana. :-)
Risposta n.7:
"Quelli che ha visto pieni erano tutti ristoranti il giorno dell'inaugurazione".
(Senza commento)
Risposta n.8:
"Tutti quelli che riempivano i ristoranti in realtà erano disoccupati che cercavano un posto come cameriere".
(Anche questa è molto plausibile visti i tempi che corrono... mala tempora!)
Risposta n.9:
"Era tutta gente che al ristorante non ci andava da tempo e voleva vedere come ci si stava seduti, ma poi si sono alzati e sono andati via".
(Plausibile anche questa visti i tempi)
Risposta n.10:
"Era tutta gente che aspettava che si liberasse un posto sui voli low cost in ...over-booking)
Il grande cazzaro ha detto ieri al G20:
"Non si sente la crisi: i ristoranti sono pieni (...e anche i voli!)"
Risposta n.1:
"Fuori pioveva e si erano riparati tutti nel ristorante"
(Molto plausibile di questi tempi, sic!)
Risposta n.2:
"Dopo passava lui a pagare"
(Anche questa molto plausibile visto che paga tutto e tutti)
Risposta n.3:
"E vorrei vedere che smettiamo anche di mangiare".
(Allora sarebbe davvero crisi nera, da fame nera)
Risposta n.4:
"Erano tutti ristoranti dove si svolgevano i congressi locali del PDL"
(Vale la frase n.2)
Risposta n.5:
"L'ultima volta che sono andato in pizzeria a Ferragosto, il ristorante era pieno davvero".
(E vabbè! Era Ferragosto)
Risposta n.6:
"E tutta gente che prende un piatto di spaghetti al pomodoro e 1/2 l. d'acqua liscia".
(Lo sanno tutti che se non hai soldi quel tipo di pranzo non lo paghi. In realtà non so se è una leggenda metropolitana. :-)
Risposta n.7:
"Quelli che ha visto pieni erano tutti ristoranti il giorno dell'inaugurazione".
(Senza commento)
Risposta n.8:
"Tutti quelli che riempivano i ristoranti in realtà erano disoccupati che cercavano un posto come cameriere".
(Anche questa è molto plausibile visti i tempi che corrono... mala tempora!)
Risposta n.9:
"Era tutta gente che al ristorante non ci andava da tempo e voleva vedere come ci si stava seduti, ma poi si sono alzati e sono andati via".
(Plausibile anche questa visti i tempi)
Risposta n.10:
"Era tutta gente che aspettava che si liberasse un posto sui voli low cost in ...over-booking)
mercoledì 2 novembre 2011
martedì 4 ottobre 2011
Elegio del centro-mediano metodista.
Non ci sono più centro-mediani di una volta.
....E non solo nel calcio.
Anzi, non ci sono più i centro-mediani.
E' questo il problema dell'Italia.
....E non solo del calcio.
Anche e soprattutto della politica.
Il centro-mediano metodista era forse il ruolo più importante del Metodo, cioè di quel sistema di gioco inventato da Vittorio Pozzo, Commissario Tecnico della nazionale italiana di calcio negli anni '30 e '40.
Permise di vincere: due Campionati mondiali, nel '34 e nel '38; la medaglia d'oro alle Olimpiadi del '36; e la coppa Internazionale nel '30 e nel '35. E scusate se è poco!
Oggi il Metodo sarebbe un 2-3-2-3, allora era un WW.
Il centromediano metodista era una specie di regista arretrato rispetto alla linea di centrocampo-attacco, quindi più dietro rispetto al regista attuale; avanzato rispetto alla linea difensiva.
Oggi gli unici fulgidi esempi (o uno dei pochi) di centrocampisti metodisti potrebbero essere Andrea Pirlo o anche Cesc Fabregas.
In politica il centromediano metodista era quella figura di quadro dirigente locale che stava un poco più avanti rispetto agli iscritti al partito (i famosi tesserati) e alle sezioni locali, e un poco più dietro rispetto ai segretari provinciali, ai deputati e ai senatori eletti nei collegi provinciali.
La sua funzione nevralgica era quella di raccordare, cucire le due posizioni, di evitare scollature tra base e quadri dirigenti, di portare ad un livello di visibilità le discussioni della base e le sue proposte che, altrimenti, sarebbero rimaste inascoltabili ed inascoltate.
Più o meno quello che succede adesso.
Voglio solo fare due esempi, tradotti in due domande pleonastiche.
1) Se ci fossero stati ancora i centromediani-metodisti il Partito Popolare si sarebbe alleato, anzi fuso, con l'avversario storico: i DS, (PDS; PCI)?
2)Se ci fossero stati i centromediani metodisti la lega avrebbe ancora sostenuto il Governo dello psico-Nano? (O, invece lo avrebbe fatto cadere da tempo, come chiede a gran voce la sua Base, ovviamente, inascoltata).
Da tutto quello che è successo e sta succedendo nella disastrata politica italiana si capisce chiaramente che questo ruolo (nella politica italiana) è scomparso, inesorabilmente ma, spero, non definitivamente.
Oggi più che mai, il centromediano-metodista sarebbe, non solo utile, ma addirittura necessario.
SR
....E non solo nel calcio.
Anzi, non ci sono più i centro-mediani.
E' questo il problema dell'Italia.
....E non solo del calcio.
Anche e soprattutto della politica.
Il centro-mediano metodista era forse il ruolo più importante del Metodo, cioè di quel sistema di gioco inventato da Vittorio Pozzo, Commissario Tecnico della nazionale italiana di calcio negli anni '30 e '40.
Permise di vincere: due Campionati mondiali, nel '34 e nel '38; la medaglia d'oro alle Olimpiadi del '36; e la coppa Internazionale nel '30 e nel '35. E scusate se è poco!
Oggi il Metodo sarebbe un 2-3-2-3, allora era un WW.
Il centromediano metodista era una specie di regista arretrato rispetto alla linea di centrocampo-attacco, quindi più dietro rispetto al regista attuale; avanzato rispetto alla linea difensiva.
Oggi gli unici fulgidi esempi (o uno dei pochi) di centrocampisti metodisti potrebbero essere Andrea Pirlo o anche Cesc Fabregas.
In politica il centromediano metodista era quella figura di quadro dirigente locale che stava un poco più avanti rispetto agli iscritti al partito (i famosi tesserati) e alle sezioni locali, e un poco più dietro rispetto ai segretari provinciali, ai deputati e ai senatori eletti nei collegi provinciali.
La sua funzione nevralgica era quella di raccordare, cucire le due posizioni, di evitare scollature tra base e quadri dirigenti, di portare ad un livello di visibilità le discussioni della base e le sue proposte che, altrimenti, sarebbero rimaste inascoltabili ed inascoltate.
Più o meno quello che succede adesso.
Voglio solo fare due esempi, tradotti in due domande pleonastiche.
1) Se ci fossero stati ancora i centromediani-metodisti il Partito Popolare si sarebbe alleato, anzi fuso, con l'avversario storico: i DS, (PDS; PCI)?
2)Se ci fossero stati i centromediani metodisti la lega avrebbe ancora sostenuto il Governo dello psico-Nano? (O, invece lo avrebbe fatto cadere da tempo, come chiede a gran voce la sua Base, ovviamente, inascoltata).
Da tutto quello che è successo e sta succedendo nella disastrata politica italiana si capisce chiaramente che questo ruolo (nella politica italiana) è scomparso, inesorabilmente ma, spero, non definitivamente.
Oggi più che mai, il centromediano-metodista sarebbe, non solo utile, ma addirittura necessario.
SR
venerdì 30 settembre 2011
Il mio primo Haiku: è il caso di festeggiare.
Un amico su Fb mi ha iscritto (sarebbe meglio dire "precettato") ad un suo gruppo che si chiama AMICI DELL'HAIKU.
https://www.facebook.com/groups/141381589287702/?id=154354727990388
Prima non sapevo nemmeno cosa fosse un Haiku, ammetto una delle mie tante...ignoranze sesquipedali.
Adesso so almeno che si tratta di un componimento poetico giapponese composto di frasi fatte con 5+7+5 sillabe.
Oggi ne ho composto uno, il primo, tutto mio. Ci ho messo un buon quarto d'ora.
Voglio festeggiare perché che il mio fosse un vero Haiku è stato "certificato" da una mia neo-amica, vera appassionata, quindi esperta di tale disciplina. Io non ero molto sicuro, del resto la sillabazione non era il mio forte a scuola.
Con la mia solita modestia lo sottopongo alla critica o all'apprezzamento dei miei due o tre amici frequentatori e lettori di questo blog.
"Non usi la chat?
A mare non ti tuffi?
Resta a casa."
Beh! Non sarà un'opera d'arte ma, quanto meno, è simpatico.
SMR
https://www.facebook.com/groups/141381589287702/?id=154354727990388
Prima non sapevo nemmeno cosa fosse un Haiku, ammetto una delle mie tante...ignoranze sesquipedali.
Adesso so almeno che si tratta di un componimento poetico giapponese composto di frasi fatte con 5+7+5 sillabe.
Oggi ne ho composto uno, il primo, tutto mio. Ci ho messo un buon quarto d'ora.
Voglio festeggiare perché che il mio fosse un vero Haiku è stato "certificato" da una mia neo-amica, vera appassionata, quindi esperta di tale disciplina. Io non ero molto sicuro, del resto la sillabazione non era il mio forte a scuola.
Con la mia solita modestia lo sottopongo alla critica o all'apprezzamento dei miei due o tre amici frequentatori e lettori di questo blog.
"Non usi la chat?
A mare non ti tuffi?
Resta a casa."
Beh! Non sarà un'opera d'arte ma, quanto meno, è simpatico.
SMR
mercoledì 28 settembre 2011
Pubblicato su Lulu.com il saggio sul cinema di Salvatore M.Ruggiero Bergman: IL GENIO DI UPPSALA.
Tanto tuonò che piovve, si potrebbe dire: l'avevo promesso, anzi minacciato e l'ho fatto.
Sono riuscito a produrre una edizione abbastanza buona, qualitativamente e formalmente del libro dedicato al Maestro che avevo in mente da tempo.
Il mio saggio è, strutturalmente, diviso in quattro parti distinte:
Sono riuscito a produrre una edizione abbastanza buona, qualitativamente e formalmente del libro dedicato al Maestro che avevo in mente da tempo.
Il mio saggio è, strutturalmente, diviso in quattro parti distinte:
- la prima parte è composta da una Presentazione e dai tre capitoli. In essa l'autore traccia i presupposti e le linee guida del suo saggio e tratta delle influenze culturali, drammaturgiche e filosofiche sulla cinematografia di Ingmar Bergman dei suoi tre grandi predecessori scandinavi, riconosciute pubblicamente dallo stesso Maestro: August Strindberg, Soren Kirkegaard ed Henrik Ibsen;
- la seconda è composta da undici capitoli: dal quarto al quattordicesimo. In essa l'autore fornisce, per ognuna delle undici opere che ha ritenuto le più importanti del regista - tutti capolavori indiscussi e indiscutibili - un'analisi filmica composta da un prologo, da una sinossi, da una recensione e da una conclusione, corredate da aneddoti e citazioni autografe del Maestro. Le 11 opere sono: Monica e il desiderio, Il settimo sigillo, Il posto delle fragole, La fontana della vergine, Come in uno specchio, Luci d'inverno, Il silenzio, Persona, La vergogna, Sussurri e grida, Fanny e Alexander;
- la terza è composta da una Appendice dedicata ad una discussione a tre voci sulla sessualità nel cinema del Maestro;
- la quarta ed ultima, è composta: dai commenti rilasciati dai colleghi registi; dalla filmografia completa (comprendente sia i film girati espressamente per il cinema, che i film girati per la TV e poi distribuiti anche nelle sale); dalle collaborazioni prestate come soggettista e sceneggiatore a film di altri amici registi; da una bibliografia essenziale; dalla classifica redatta dallo stesso Bergman dei suoi 11 film preferiti.
giovedì 8 settembre 2011
mercoledì 6 luglio 2011
"BEN RITROVATO, ERNST INGMAR": LA MIA RECENSIONE.
Come promesso ai miei due o tre lettori, dopo la lettura del bellissimo saggio del Prof. Papini, metto quì il link dove sarà possibile leggere la mia breve e modesta recensione del libro.
http://www.ibs.it/code/9788864052427/papini-claudio/ben-ritrovato-ernst-ingmar.html
http://www.ibs.it/code/9788864052427/papini-claudio/ben-ritrovato-ernst-ingmar.html
lunedì 4 luglio 2011
Il rito bergmaniano del cinema alle tre.
Ogni giorno alle tre del pomeriggio Bergman, a bordo della sua Jeep rossa, si recava al cinema privato che aveva ricavato da una vecchia stalla. Non vedeva quasi mai i suoi capolavori, ma chiedeva all'operatore di vedere i film dei suoi registi preferiti:
http://www.facebook.com/note.php?note_id=492673182280
Una volta l'anno, generalmente il giorno del suo compleanno, chiedeva che venisse proiettato Il circo di Charlie Chaplin: il suo film preferito su tutti.
www.bfi.org.uk/sightandsound/images/newsandviews/420/ingmar-bergman-at-home_420.jpg
http://www.facebook.com/note.php?note_id=492673182280
Una volta l'anno, generalmente il giorno del suo compleanno, chiedeva che venisse proiettato Il circo di Charlie Chaplin: il suo film preferito su tutti.
www.bfi.org.uk/sightandsound/images/newsandviews/420/ingmar-bergman-at-home_420.jpg
sabato 2 luglio 2011
Ingmar Bergman dice di Harriet Andersson.
Una delle definizioni più belle di una persona e anche una delle cose più belle lette di una persona è certamente quello che Ingmar Bergman disse a proposito di Harriet Andersson, grande interprete dei suoi film e sua compagna di vita per qualche anno:
"Una persona di una forza singolare ma vulnerabile; con una vena di genialità nel suo talento."
"Una persona di una forza singolare ma vulnerabile; con una vena di genialità nel suo talento."
venerdì 1 luglio 2011
L'ultimo saggio italiano sul Maestro: scritto dal mio amico bergmaniano Claudio Papini.
Il prof. Papini, mi ha gentilmente inviata, ritengo "honoris causa" :-) una copia del suo ultimo libro.
Appena lo avrò lo recensirò per gli amici bergmaniani del nostro gruppo: IL POSTO DELLE FRAGOLE.
http://ideeali.it/scheda.php?id=8864052429&r=1&sz=L%20I%20B%20R%20I
Appena lo avrò lo recensirò per gli amici bergmaniani del nostro gruppo: IL POSTO DELLE FRAGOLE.
http://ideeali.it/scheda.php?id=8864052429&r=1&sz=L%20I%20B%20R%20I
mercoledì 15 giugno 2011
Film da consigliare: "The burning plain" di Guillermo Arriaga.
Non conoscevo il film; non sapevo chi fosse il regista. Fino ai titoli di coda. Solo un sospetto durante la visione. Mi pareva di vedere un film già visto. Di scorgere nei fotogrammi lo stile di un film già visto.
"21 GRAMMI"? Si! Forse! Ma non ero sicuro!
Solo al primo scorrere dei titoli di coda ho capito, ho saputo con certezza di chi fosse il talento adamantino. Di Guillermo Arriaga.
Una narrazione lenta e dolente, fluviale, quasi in tempo reale (alla Michael Mann, per intenderci); un uso sapiente e millimetrico del flash-back; il dolore di vivere che stilla dalle scene e dai volti degli interpreti (tutti bravi: alcuni conosciuti altri meno); i personaggi che narrano le loro vite senza strepiti, quasi passivamente, eppure con rara efficacia. Alla fine del film ti sembra di sapere tutto di loro.
E poi, la contrapposizione geografica tra nord e sud; tra la pioggia e l'umidità che ti entra nelle ossa di una Portland sempre piangente e il sole accecante, la polvere e la secchezza del New Mexico desertico e lontano da tutto, senza rimedio.
Gran bel film. Film così sono merce rara. Specie oggi, specie in televisione. DA VEDERE!
http://www.mymovies.it/film/2008/theburningplainilconfinedellasolitudine/
"21 GRAMMI"? Si! Forse! Ma non ero sicuro!
Solo al primo scorrere dei titoli di coda ho capito, ho saputo con certezza di chi fosse il talento adamantino. Di Guillermo Arriaga.
Una narrazione lenta e dolente, fluviale, quasi in tempo reale (alla Michael Mann, per intenderci); un uso sapiente e millimetrico del flash-back; il dolore di vivere che stilla dalle scene e dai volti degli interpreti (tutti bravi: alcuni conosciuti altri meno); i personaggi che narrano le loro vite senza strepiti, quasi passivamente, eppure con rara efficacia. Alla fine del film ti sembra di sapere tutto di loro.
E poi, la contrapposizione geografica tra nord e sud; tra la pioggia e l'umidità che ti entra nelle ossa di una Portland sempre piangente e il sole accecante, la polvere e la secchezza del New Mexico desertico e lontano da tutto, senza rimedio.
Gran bel film. Film così sono merce rara. Specie oggi, specie in televisione. DA VEDERE!
http://www.mymovies.it/film/2008/theburningplainilconfinedellasolitudine/
martedì 31 maggio 2011
DI CHI È IL GENIO DI BERGMAN, SE NON DI BERGMAN?
Da giorni circola sui media di tutto il mondo la notizia secondo la quale Ingmar Bergman non sarebbe figlio di Erik ed Anna, in quanto da questi adottato con l'obiettivo di sottrarlo ad una situazione socialmente imbarazzante.
Vorrei brevemente puntualizzare che:
1) Bergman è e rimarrebbe, anche se i dubbi sui suoi natali si dimostrassero fondati, uno dei grandi geni della cultura del '900;
2) quello che sarebbe successo a Bergman dimostrerebbe in maniera inconfutabile che anche "la provenienza da famiglie disgraziate" non impedirebbe affatto la costruzione di carriere ragguardevoli anche in campo artistico;
3) l'individuo costruisce la sua cultura e la sua personalità non solo sul talento innato o sul DNA, quindi in base a mere regole genetiche, ma anche e soprattutto in base alle relazione che riuscirebbe a stabilisce tra le sue inclinazioni e le condizioni socio-ambientali, oltre che con l'ambiente famigliare. Solo per inciso: ci sarebbe chi afferma che Erik fosse, comunque, il vero padre di Ingmar;
4) lo stesso Bergman, infine, parla della sua nascita e delle sue cagionevoli condizioni di salute nella sua autobiografia "Lanterna magica". Affermando, in maniera sibillina, di non sentirsi un neonato amato nè desiderato dalla madre. Anche se c'è da aggiungere, per onore della verità, che lo "scambio" tra il vero figlio (nato morto) di Erik il pastore e il piccolo Ingmar sarebbe avvenuto all'insaputa proprio della madre.
http://www.mymovies.it/cinemanews/2011/63673/
Vorrei brevemente puntualizzare che:
1) Bergman è e rimarrebbe, anche se i dubbi sui suoi natali si dimostrassero fondati, uno dei grandi geni della cultura del '900;
2) quello che sarebbe successo a Bergman dimostrerebbe in maniera inconfutabile che anche "la provenienza da famiglie disgraziate" non impedirebbe affatto la costruzione di carriere ragguardevoli anche in campo artistico;
3) l'individuo costruisce la sua cultura e la sua personalità non solo sul talento innato o sul DNA, quindi in base a mere regole genetiche, ma anche e soprattutto in base alle relazione che riuscirebbe a stabilisce tra le sue inclinazioni e le condizioni socio-ambientali, oltre che con l'ambiente famigliare. Solo per inciso: ci sarebbe chi afferma che Erik fosse, comunque, il vero padre di Ingmar;
4) lo stesso Bergman, infine, parla della sua nascita e delle sue cagionevoli condizioni di salute nella sua autobiografia "Lanterna magica". Affermando, in maniera sibillina, di non sentirsi un neonato amato nè desiderato dalla madre. Anche se c'è da aggiungere, per onore della verità, che lo "scambio" tra il vero figlio (nato morto) di Erik il pastore e il piccolo Ingmar sarebbe avvenuto all'insaputa proprio della madre.
http://www.mymovies.it/cinemanews/2011/63673/
venerdì 20 maggio 2011
SUCCOSI ANNUNCI PRE-ELETTORALI dei BERLUSCHINI.
Pare che sarebbero pronti alcuni emendamenti al "DDLL Sviluppo" per limitare il ricorso da parte dei comuni alle cd. "ganasce fiscali".
Quindi altri interventi, anche contro l'anatocismo del fisco.
Pare che sarà ridotto pure l'accumulo di interessi passivi per il pagamento degli arretrati.
Il ministro Tremonti, zitto-zitto, cacchio-cacchio, fa anche autocritica sul suo no alle Agenzie Fiscali.
E ne annuncia una quinta sui Monopoli.
Non sarà quel gigantesco coniglio che il Premier BURLESCONI (si, proprio lui, quello che è andato in una Napoli indignata per i cunuli di rifiuti in putrefazione a raccontare la barzelletta di Muhammad Esposito, ricordate?) avrebbe tanto voluto uscisse dal cilindro durante la campagna per il ballottaggio al comune di Milano e di Napoli, ma un coniglietto piccolo, piccolo sì.
E fa il paio con l'altro coniglietto (anch'esso piccolo piccolo), estratto mezzo morto, dal cilindro della mezza morta Donna Letizia, che persi i buoi adesso va alla ricerca delle ...funi.
Sembra che abbia promesso ai potenziali elettori ( se sia vero o falso non so!) che non farà pagare le multe a tutti coloro che a Milano saranno passati o passeranno col semaforo rosso.
Non c'è che dire: in un paese in cerca di legalità saranno pure piccoli passi per noi cittadini vessati dal Fisco e da Equitalia; ma sono grandi (anzi grandissimi!) passi per Moratti e Lettieri, i poveri candidati a sindaco del PDL che sono al ballottaggio contro De Magistris e contro Pisapia.
Una bella rielaborazione dell'antico "morituri te salutant!".
E allora diamo alla gente il "panem et circenses" degli antichi romani, non c'è che dire.
Peccato che pochi o nessuno più sia disposto ancora a dare credito a certi imbonitori.
VIVA TREMONTI! VIVA L'ITALIA!
Quindi altri interventi, anche contro l'anatocismo del fisco.
Pare che sarà ridotto pure l'accumulo di interessi passivi per il pagamento degli arretrati.
Il ministro Tremonti, zitto-zitto, cacchio-cacchio, fa anche autocritica sul suo no alle Agenzie Fiscali.
E ne annuncia una quinta sui Monopoli.
Non sarà quel gigantesco coniglio che il Premier BURLESCONI (si, proprio lui, quello che è andato in una Napoli indignata per i cunuli di rifiuti in putrefazione a raccontare la barzelletta di Muhammad Esposito, ricordate?) avrebbe tanto voluto uscisse dal cilindro durante la campagna per il ballottaggio al comune di Milano e di Napoli, ma un coniglietto piccolo, piccolo sì.
E fa il paio con l'altro coniglietto (anch'esso piccolo piccolo), estratto mezzo morto, dal cilindro della mezza morta Donna Letizia, che persi i buoi adesso va alla ricerca delle ...funi.
Sembra che abbia promesso ai potenziali elettori ( se sia vero o falso non so!) che non farà pagare le multe a tutti coloro che a Milano saranno passati o passeranno col semaforo rosso.
Non c'è che dire: in un paese in cerca di legalità saranno pure piccoli passi per noi cittadini vessati dal Fisco e da Equitalia; ma sono grandi (anzi grandissimi!) passi per Moratti e Lettieri, i poveri candidati a sindaco del PDL che sono al ballottaggio contro De Magistris e contro Pisapia.
Una bella rielaborazione dell'antico "morituri te salutant!".
E allora diamo alla gente il "panem et circenses" degli antichi romani, non c'è che dire.
Peccato che pochi o nessuno più sia disposto ancora a dare credito a certi imbonitori.
VIVA TREMONTI! VIVA L'ITALIA!
mercoledì 18 maggio 2011
TROMBATI ECCELLENTI alle AMMINISTRATIVE Maggio 2011.
La classifica dei trombati eccellenti ad ogni tornata elettorale è ormai un classico.
Cominciamo con Antonio Pennacchi, lo ...sfruculiante scrittore-operaio-paleontologo-polemista-cazzaro, recente Premio Strega col suo "Canale Mussolini", crolla a Latina.
La sua lista "fascio-comunista” ottiene un "probante" 0,96% .
Non bastasse, il capolista Fabio Granata si ferma a 50 voti.
Salendo verso Bologna, troviamo Cinzia Cracchi, (ricordate il “Cinzia Gate”?). Costrinse il sindaco Delbono a dare le dimissioni perché coinvolto nel sexy scandalo bolognese. Ha ottenute "ben" 30 preferenze.
Gli ex-ministri della Giustizia, Clemente Mastella e Claudio Martelli, il primo candidato sindaco a Napoli; il secondo candidato consigliere a Siena: 83 preferenze per Martelli e un striminzito 3% per Mastella.
In casa Moratti non va meglio: Donna-Letizia è costretta a un ballottaggio inaspettato e in rimonta; la cognata Milly (la "comunista di merda", Sic!) deve accontentarsi di un 1,33% che significa bocciatura (non è la prima volta e data la pervicacia del soggetto non sarà nemmeno l'ultima) della propria lista civica.
Roberto Lassini famoso (ma non abbastanza, evidentemente) autore dei manifesti anti-giudici, con 872 preferenze, rimane fuori dal Municipio milanese. E non è affatto detto che ciò sia un male! :-)
Emma Bonino, (ultimamente non le va bene una che sia una) con 835 preferenze deve lasciare l’unico seggio radicale al collega Marco Cappato.
Ai due radicali è comunque andata meglio rispetto al loro leader Marco Pannella, i cui scioperi della fame sono stati incorniciati da 58 voti.
Ornella Vanoni? La cantante? Era candidata?
Si! Nella lista “Milano al centro” ed ha preso solo 36 preferenze.
Se i suoi dischi avessero la stessa vendita sarebbe già morta di fame.
Ma il record dei record a Milano e in tutta Italia spetta al Golden Boy Gianni Rivera, che ha raccolto solo 20 preferenze. Sic!
Pensate amici, che quando nel '99 mi candidai io alle Amministrative del mio paese: Coreno Ausonio (1.100 votanti e la mia famiglia quasi interamente contraria: votava per mio fratello che era nella lista contraria) presi 42 preferenze.
Un successone!
E senza aver vinto nemmeno un Pallone d'oro! :-)
Viva l'Italia e Viva i trombati!
La sua lista "fascio-comunista” ottiene un "probante" 0,96% .
Non bastasse, il capolista Fabio Granata si ferma a 50 voti.
Salendo verso Bologna, troviamo Cinzia Cracchi, (ricordate il “Cinzia Gate”?). Costrinse il sindaco Delbono a dare le dimissioni perché coinvolto nel sexy scandalo bolognese. Ha ottenute "ben" 30 preferenze.
Gli ex-ministri della Giustizia, Clemente Mastella e Claudio Martelli, il primo candidato sindaco a Napoli; il secondo candidato consigliere a Siena: 83 preferenze per Martelli e un striminzito 3% per Mastella.
In casa Moratti non va meglio: Donna-Letizia è costretta a un ballottaggio inaspettato e in rimonta; la cognata Milly (la "comunista di merda", Sic!) deve accontentarsi di un 1,33% che significa bocciatura (non è la prima volta e data la pervicacia del soggetto non sarà nemmeno l'ultima) della propria lista civica.
Roberto Lassini famoso (ma non abbastanza, evidentemente) autore dei manifesti anti-giudici, con 872 preferenze, rimane fuori dal Municipio milanese. E non è affatto detto che ciò sia un male! :-)
Emma Bonino, (ultimamente non le va bene una che sia una) con 835 preferenze deve lasciare l’unico seggio radicale al collega Marco Cappato.
Ai due radicali è comunque andata meglio rispetto al loro leader Marco Pannella, i cui scioperi della fame sono stati incorniciati da 58 voti.
Ornella Vanoni? La cantante? Era candidata?
Si! Nella lista “Milano al centro” ed ha preso solo 36 preferenze.
Se i suoi dischi avessero la stessa vendita sarebbe già morta di fame.
Ma il record dei record a Milano e in tutta Italia spetta al Golden Boy Gianni Rivera, che ha raccolto solo 20 preferenze. Sic!
Pensate amici, che quando nel '99 mi candidai io alle Amministrative del mio paese: Coreno Ausonio (1.100 votanti e la mia famiglia quasi interamente contraria: votava per mio fratello che era nella lista contraria) presi 42 preferenze.
Un successone!
E senza aver vinto nemmeno un Pallone d'oro! :-)
Viva l'Italia e Viva i trombati!
martedì 3 maggio 2011
Vino consigliato del giorno. Vermentino di Gallura di Mancini.
Cucaione.
Uno splendido esempio di vino bianco italiano.
Vermentino di Gallura D.o.c.g., delle cantine Mancini.
Un gran bel vino italiano con un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Euro 8,00 ca.
Di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli.
Al naso è tipicamente aromatico.
Con un bouquet ricco, fine ed elegante, dove spiccano sentori di agrumi e fiori bianchi.
Al palato è fresco, morbido, aromatico e di buona struttura.
Con buona persistenza.
Fresco, asciutto, delicatamente aromatico, raffinato.
Ottimo come aperitivo.
Servire fresco, sui 10/12 gradi.
Io lo adoro anche con la pizza.
Si accompagna divinamente con piatti a base di crostacei o pesce in genere.
Uno splendido esempio di vino bianco italiano.
Vermentino di Gallura D.o.c.g., delle cantine Mancini.
Un gran bel vino italiano con un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Euro 8,00 ca.
Di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli.
Al naso è tipicamente aromatico.
Con un bouquet ricco, fine ed elegante, dove spiccano sentori di agrumi e fiori bianchi.
Al palato è fresco, morbido, aromatico e di buona struttura.
Con buona persistenza.
Fresco, asciutto, delicatamente aromatico, raffinato.
Ottimo come aperitivo.
Servire fresco, sui 10/12 gradi.
Io lo adoro anche con la pizza.
Si accompagna divinamente con piatti a base di crostacei o pesce in genere.
lunedì 2 maggio 2011
3 problemi; 4 referendum; 4 SI!
Se mi stai leggendo mi auguro che tu sappia che il 12 e 13 Giugno si vota per i 4 Referendum, che interessano 3 problematiche: acqua, legittimo impedimento e nucleare.
Le statistiche dicono che, probabilmente, tu non lo sai.
Se dovesse essere vero, io voglio informarti.
E ti consiglio caldamente di andarci, alle urne.
E ti consiglio anche di non fregartene.
Se lo farai, ti accorgerai molto presto di queste tre cose:
1) pagare 100eoltre euro al mese (che fanno 1.200,00 l'anno! Sic!) per l'acqua potabile;
2) avere una centrale nucleare davanti al balcone di casa;
3) meritare che un Berlusconi qualsiasi compia ogni tipo di nefandezza senza essere perseguibile, nè giudicabile, nè, tantomeno, condannabile.
Forse è meglio, per il tuo bene, che tu vada a votare, convincendo anche i tuoi parenti e i tuoi amici ad andarci.
Ed è meglio che voti 4 SI ai 4 Referendum.
Ti ringrazio per l'attenzione e per aver fatto il tuo dovere civico di cittadino. (Se lo avrai fatto!)
VIVA L'ITALIA!
Caro Papa Woitila, ripeti il miracolo: non vogliamo che tu lo uccida; toglicelo solo dalle palle.
L'On. Biancofiore, peona, misconosciuta ai più, del PDL, grida al miracolo di Papa Woitila, appena fatto beato. Sostiene infatti: «L'eliminazione da parte delle forze Usa dello sceicco del terrore Bin Laden all'indomani della beatificazione di Giovanni Paolo II può essere letta come un nuovo enorme miracolo per il mondo regalato dal Papa più amato che tanto tuonò contro la rete del terrore». (2 maggio 2011)
Ma questo non è fantastico? Significa che anche noi abbiamo qualche speranza: Papa Woitila, con un altro piccolo miracolo, potrebbe presto toglierci dalle palle quell'avanzo di balera che ci governa.
Ma questo non è fantastico? Significa che anche noi abbiamo qualche speranza: Papa Woitila, con un altro piccolo miracolo, potrebbe presto toglierci dalle palle quell'avanzo di balera che ci governa.
venerdì 29 aprile 2011
Un mio breve commento al libro di Chiara Valerio "Spiaggia libera tutti".
Metto quì un mio breve commento al libro di Chiara Valerio "Spiaggia libera tutti", pubblicato su ISBF.
E metto anche il link per chi volesse leggersi l'intervista all'autrice e anche gli altri 5 commenti di lettori.
http://slowbookfarm.wordpress.com/2010/07/12/intervista-a-chiara-valerio-spiaggia-libera-tutti/
E metto anche il link per chi volesse leggersi l'intervista all'autrice e anche gli altri 5 commenti di lettori.
http://slowbookfarm.wordpress.com/2010/07/12/intervista-a-chiara-valerio-spiaggia-libera-tutti/
sabato 23 aprile 2011
Giovanni il rabdomante.
http://www.youtube.com/watch?v=O2aRNnUhTMA
Metto quì un estratto del mio libro "Le stagioni della lattaia", e più esattamente dalla "Piccola storia n.Sei: "Un contadino vero". Dove parlo di uno straordinario personaggio: Giovanni Di Massa. Contadino, filosofo e rabdomante. Nonchè sosia di Antonius Block.
Il pezzo è corredato dalla intervista filmata, raccolta, nel lontano 1987, da un giovanissimo e quasi ...bello Pino Parente.
..."Quando non aveva di meglio da fare, o voleva semplicemente distrarsi, Giovanni si procurava dei lunghi, sottili rami d’ulivo o di salice. Una volta lavorati li avrebbe impiegati come frustino per l’asino - o per allontanare i serpenti che incrociavano spesso i suoi tragitti in campagna. Da quei virgulti ricava anche dei curiosi archetti flessibili. Gli servivano per cercare le falde d’acqua sotterranee. Che ci crediate o no era un esperto rabdomante. Capitava spesso che altri contadini lo chiamassero perché indicasse loro il punto preciso dove scavare un pozzo artesiano. L'hanno pure filmato mentre, con aria consumata, esperta, quasi dottorale, cerca l’acqua per le terre. Non so dove ne avesse appreso la tecnica - forse era autodidatta, se vale anche per la rabdomanzia - né come potesse riuscirci. Forse per esperienza - o per puro caso. Ma lo faceva. Io ci credo. Giovanni non era un imbroglione. Nemmeno un ciarlatano. Né, tanto meno, un fanfarone, come l’avevano volgarmente soprannominato in paese. Era una persona seria, come se ne trovavano poche. Sebbene le sue prestazioni andassero tutte a buon fine lui non aveva mai preteso denaro, né altre forme di ricompensa - da nessuno. Anzi, indignato rifiutava qualsiasi tipo di omaggio - da tutti."
Metto quì un estratto del mio libro "Le stagioni della lattaia", e più esattamente dalla "Piccola storia n.Sei: "Un contadino vero". Dove parlo di uno straordinario personaggio: Giovanni Di Massa. Contadino, filosofo e rabdomante. Nonchè sosia di Antonius Block.
Il pezzo è corredato dalla intervista filmata, raccolta, nel lontano 1987, da un giovanissimo e quasi ...bello Pino Parente.
..."Quando non aveva di meglio da fare, o voleva semplicemente distrarsi, Giovanni si procurava dei lunghi, sottili rami d’ulivo o di salice. Una volta lavorati li avrebbe impiegati come frustino per l’asino - o per allontanare i serpenti che incrociavano spesso i suoi tragitti in campagna. Da quei virgulti ricava anche dei curiosi archetti flessibili. Gli servivano per cercare le falde d’acqua sotterranee. Che ci crediate o no era un esperto rabdomante. Capitava spesso che altri contadini lo chiamassero perché indicasse loro il punto preciso dove scavare un pozzo artesiano. L'hanno pure filmato mentre, con aria consumata, esperta, quasi dottorale, cerca l’acqua per le terre. Non so dove ne avesse appreso la tecnica - forse era autodidatta, se vale anche per la rabdomanzia - né come potesse riuscirci. Forse per esperienza - o per puro caso. Ma lo faceva. Io ci credo. Giovanni non era un imbroglione. Nemmeno un ciarlatano. Né, tanto meno, un fanfarone, come l’avevano volgarmente soprannominato in paese. Era una persona seria, come se ne trovavano poche. Sebbene le sue prestazioni andassero tutte a buon fine lui non aveva mai preteso denaro, né altre forme di ricompensa - da nessuno. Anzi, indignato rifiutava qualsiasi tipo di omaggio - da tutti."
lunedì 18 aprile 2011
LA DOMENICA DELLE PALME: UNA RIFLESSIONE.
Oggi è la Domenica delle Palme.
Precede la Pasqua di Resurrezione.
Si rinnoverà ancora una volta il rito della benedizione dei ramoscelli d'ulivo. L'ennesimo rito religioso cattolico-cristiano dal sapore vagamente "folkloristico", perchè interpretato senza consapevolezza, da gente - tutto sommato - ignorante che va in giro a "schiantare" grossi rami da ulivi secolari, preziosi più di loro, per distribuirne miriadi di rametti a gente che durante il resto dell'anno nemmeno saluta.
L'ennesima ipocrisia della religione cattolica, apostolica, romana.
Precede la Pasqua di Resurrezione.
Si rinnoverà ancora una volta il rito della benedizione dei ramoscelli d'ulivo. L'ennesimo rito religioso cattolico-cristiano dal sapore vagamente "folkloristico", perchè interpretato senza consapevolezza, da gente - tutto sommato - ignorante che va in giro a "schiantare" grossi rami da ulivi secolari, preziosi più di loro, per distribuirne miriadi di rametti a gente che durante il resto dell'anno nemmeno saluta.
L'ennesima ipocrisia della religione cattolica, apostolica, romana.
giovedì 14 aprile 2011
VINO CONSIGLIATO di OGGI.
Sono molto grato al mio caro amico Gaetano Deuscit, per mille motivi.
Tra quei mille, in particolare per avermi fatto scoprire, la scorsa estate, nel corso di un nostro incontro conviviale, questo vino, che non conoscevo: grande, sontuoso, ricco, versatile e saporito.
EDIZIONE di FARNESE "Cinque vitigni autoctoni":
Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa
Area di produzione:
Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano.
Caratteristiche sensoriali:
colore rosso granato molto intenso, gusto molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco con una nota finale tostata e persistente.
Vino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, dal sapore molto persistente e con finale lungo ricco di note speziate, con sentori di vaniglia e cioccolato.
Pronto per essere bevuto subito, ma sopporta bene un invecchiamentoanche di 8/10 anni.
Temperatura di servizio: 18-20° C circa.
Abbinamenti gastronomici:
Carni rosse, selvaggina, sughi robusti.
Grande vino, da meditazione.
Tra quei mille, in particolare per avermi fatto scoprire, la scorsa estate, nel corso di un nostro incontro conviviale, questo vino, che non conoscevo: grande, sontuoso, ricco, versatile e saporito.
EDIZIONE di FARNESE "Cinque vitigni autoctoni":
Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa
Area di produzione:
Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano.
Caratteristiche sensoriali:
colore rosso granato molto intenso, gusto molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco con una nota finale tostata e persistente.
Vino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, dal sapore molto persistente e con finale lungo ricco di note speziate, con sentori di vaniglia e cioccolato.
Pronto per essere bevuto subito, ma sopporta bene un invecchiamentoanche di 8/10 anni.
Temperatura di servizio: 18-20° C circa.
Abbinamenti gastronomici:
Carni rosse, selvaggina, sughi robusti.
Grande vino, da meditazione.
venerdì 8 aprile 2011
Il signore a sinistra nella foto che correda questo post è mio padre: uno dei personaggi dei quali mi occupo nella mia raccolta di racconti.
Ma quì non voglio parlare di lui.
Voglio, invece, raccontarvi un curioso aneddoto, che riguarda il signore alto che gli è vicino: Pasquale Casatelli, un imprenditore, ormai in pensione, suo amico.
Venne al mio negozio, qualche giorno prima di un Natale di due o tre anni fa.
Recava in mano proprio una copia di questa stessa foto, nell'altra il cappello che si era tolto, per rispetto. Non per me - ci mancherebbe - ma per la solennità che intendeva creare per l'occasione.
Mi si rivolse con la sua voce stentorea, in dialetto frattese, che, per fortuna non mi era sconosciuto, anzi.
"Vagliò! La viri stà fotografia?"
"Eccome no! - risposi - sei tu con papà".
Proseguì - "I e sct'ome cà - e indicò mio padre - co gliu pallone, na cinquantina r'agni fà, amo fatta fà pace agli Curenisi e agli Frattisi. Sennò chigli zulù ancora se stariano a piglià a sassate".
Poi, mi lasciò la foto tra le mani e, come se nulla fosse, si girò di spalle, imboccò la porta, si rimise il cappello sulla testa, si alzò il bavero del cappotto sul viso e, senza nemmeno aspettare che lo ringrazziassi, andò via nel nevischio. In un attimo era scomparso nel buio della sera.
E, allora, io continuo a farmi una domanda che mi faccio sempre e per la quale non ho ancora trovata una risposta ragionevole:
perchè una volta i paesi erano pieni di personaggi così straordinari nella loro ...ordinarietà e oggi, invece, sono pieni solo di mezze seghe?
Ma quì non voglio parlare di lui.
Voglio, invece, raccontarvi un curioso aneddoto, che riguarda il signore alto che gli è vicino: Pasquale Casatelli, un imprenditore, ormai in pensione, suo amico.
Venne al mio negozio, qualche giorno prima di un Natale di due o tre anni fa.
Recava in mano proprio una copia di questa stessa foto, nell'altra il cappello che si era tolto, per rispetto. Non per me - ci mancherebbe - ma per la solennità che intendeva creare per l'occasione.
Mi si rivolse con la sua voce stentorea, in dialetto frattese, che, per fortuna non mi era sconosciuto, anzi.
"Vagliò! La viri stà fotografia?"
"Eccome no! - risposi - sei tu con papà".
Proseguì - "I e sct'ome cà - e indicò mio padre - co gliu pallone, na cinquantina r'agni fà, amo fatta fà pace agli Curenisi e agli Frattisi. Sennò chigli zulù ancora se stariano a piglià a sassate".
Poi, mi lasciò la foto tra le mani e, come se nulla fosse, si girò di spalle, imboccò la porta, si rimise il cappello sulla testa, si alzò il bavero del cappotto sul viso e, senza nemmeno aspettare che lo ringrazziassi, andò via nel nevischio. In un attimo era scomparso nel buio della sera.
E, allora, io continuo a farmi una domanda che mi faccio sempre e per la quale non ho ancora trovata una risposta ragionevole:
perchè una volta i paesi erano pieni di personaggi così straordinari nella loro ...ordinarietà e oggi, invece, sono pieni solo di mezze seghe?
martedì 5 aprile 2011
Ingmar "the master" Bergman Vs Franco "Zefiro" Zeffirelli.
Ho finalmente scoperto il vero motivo per il quale il "grande" regista italiano Franco "Zefiro" Zeffirelli detesta tanto - e non lo nasconde - il più grande direttore cinematografico di sempre, rilasciando interviste nelle quali parla sparla e straparla di Bergman senza peraltro ..."dare a Cesare quello che è di Cesare".
Leggete attentamente questa frase di Ingmar Bergman, trovata in uno dei suoi libri-diario (Immagini) e capirete anche voi:
“La televisione italiana voleva fare un film sulla vita di Gesù.
Risposi con un piano dettagliato delle ultime quarantott'ore della vita del Salvatore. Gli italiani lessero, rifletterono e arretrarono impalliditi.
Pagarono generosamente e affidarono l'incarico a Franco Zeffirelli:
ne risultò una vita e morte di Gesù come in un bel libro illustrato,
una vera e propria biblia pauperum.”
hahahahahaha!!!!!!!!!!!!
Mica male, però, lo zio Ingmar.
Leggete attentamente questa frase di Ingmar Bergman, trovata in uno dei suoi libri-diario (Immagini) e capirete anche voi:
“La televisione italiana voleva fare un film sulla vita di Gesù.
Risposi con un piano dettagliato delle ultime quarantott'ore della vita del Salvatore. Gli italiani lessero, rifletterono e arretrarono impalliditi.
Pagarono generosamente e affidarono l'incarico a Franco Zeffirelli:
ne risultò una vita e morte di Gesù come in un bel libro illustrato,
una vera e propria biblia pauperum.”
hahahahahaha!!!!!!!!!!!!
Mica male, però, lo zio Ingmar.
sabato 26 marzo 2011
150° ANNIVERSARIO DELL'UNITÀ D'ITALIA.
Il tema del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia non mi appassiona più di tanto, anzi.
C'è, in giro, troppa retorica e troppo poco realismo; troppa falsità e troppo poca voglia di "unire" veramente questo paese, profondamente diviso dalle ideologie (ma non erano morte?), dal gap economico tra Nord e Sud, dalla partitocrazia, dalla corruzione, dalla criminalità, et alia.
Avevo preparato questa "cosa", intenzionato a partecipare al Concorso Nazionale organizzato dall'Amm.ne Com.le del mio paese,.
Ma ho dimenticato la scadenza dei termini d'iscrizione e ora la pubblico sul mio blog.
Mi pareva simpatica.
Sebbene, mia moglie, che certe volte pare la mia peggiore detrattrice, sostenga che ho plagiato l'idea di una pubblicità di qualche lustro fa, del mio amico creativo Pino Parente (ricordate quella dei pneumatici: "vabbene signor perchè?")
(Da un popolo a una nazione)
"Il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia spiegato a mio figlio.
"Papà, papà, cos'è un anniversario?
Un anniversario è la ricorrenza annuale di un avvenimento degno di memoria.
Sembra una cosa importante?
Si, Antonio, è una cosa molto importante.
E un 150° anniversario, invece, cos'è?
Vuol dire che sono passati 150 anni da quell'avvenimento degno di memoria che si vuole celebrare.
E, immagino, che 150 anni siano tanti: io ne ho solo otto e tu, che sei vecchio, ne hai più di 50. Pensa allora a 150...!
Grazie per il vecchio!
Certo, che sono tanti 150 anni: corrispondono esattamente a un secolo e mezzo.
E considera, che raramente le persone raggiungono un secolo d'età.
Senti, papà. E cos'è l'Unità d'Italia?
Questa è una bella domanda.
L'Unità d'Italia è l'Italia unita, fatta Nazione, fatta Stato unitario.
E cos'è un popolo?
Un popolo è l'insieme di persone che condividono le stesse tradizioni e la stessa cultura; parlano la stessa lingua e abitano sullo stesso territorio.
Quindi il popolo italiano siamo noi, tutti quelli che conosci e anche quelli che non conosci ma che abitano in Italia.
E cosè una nazione?
Una nazione sono tutti gli individui che sanno di essere legati da una tradizione storica, linguistica, culturale e religiosa comune.
Adesso cerco di spiegarti tutto insieme: Popolo, Nazione, Unità.
Un Popolo ha bisogno di una Nazione.
Una Nazione ha bisogno di un Popolo.
Un Popolo e una Nazione, per essere forti, hanno bisogno di Unità.
Fu proprio così che, intorno alla metà del 1800, Camillo Benso Conte di Cavour, un signore che guidava il governo del Regno Sabaudo, si fece portavoce di un gran numero di intellettuali che auspicavano un riscatto politico, economico e sociale dell'Italia dopo secoli di asservimento alle potenze straniere.
Diverse guerre si combatterono, ma quella decisiva fu la Seconda Guerra d'Indipendenza, che, con la spedizione dei Mille al sud, guidata da Giuseppe Garibaldi e la discesa dal nord dei Piemontesi, guidati personalmente dal Re Vittorio Emanuele II°, riuscì ad unificare gran parte della penisola italiana. Lo stivale.
La proclamazione del Regno d'Italia avvenne nel 1861.
Da quel momento, ogni anno si celebrà l'Unità d'Italia.
Ascolta papà. E cos'è il tricolore?
Il tricolore è la bandiera italiana.
Tre colori: verde, bianco e rosso.
Ed è nato quasi 70 anni prima della nostra nazione.
Appare per la prima volta il 14 novembre del 1794, come semplice coccarda appuntata sugli abiti dei patrioti nella sommossa di Bologna.
Era talmente bello che l'hanno subito adottato come bandiera.
E perchè hanno voluto metterci proprio quei tre colori?
Beh! A me piace pensare che li abbiano scelti per i motivi che Giosuè Carducci, un famoso poeta italiano, spiegò nel suo discorso di Reggio Emilia, tenuto nel 1897, proprio nel 1° Centenario della nascita del Tricolore
il bianco rappresenta la fede serena alle idee che fanno divina l'anima nella costanza dei savi;
il verde rappresenta la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de' poeti;
il rosso la passione e il sangue dei martiri e degli eroi”.
Belle parole, vero Antonio?
Solo i grandi poeti possono scriverne di così belle.
Papà, papà, ma se ci hanno messo tanto impegno e tanta gente e morta per creare l'Italia, perchè adesso vogliono dividerla?
E dove l'hai sentita questa sciocchezza?
Ci sono dei signori con la cravatta verde che lo dicono sempre.
Parlano anche di se, se, se...ce...ssio...ne.
Di secessione?
Si! Di secessione.
Papà, che cos'è la secessione?
E' il contrario dell'Unità.
Antonio, ascolta. Non dare retta: sono solo voci, nient'altro...
Nessuno permetterà mai che si separi l'Italia, tanto faticosamente, Unita.
Godiamoci questa bella festa e non pensarci più."
C'è, in giro, troppa retorica e troppo poco realismo; troppa falsità e troppo poca voglia di "unire" veramente questo paese, profondamente diviso dalle ideologie (ma non erano morte?), dal gap economico tra Nord e Sud, dalla partitocrazia, dalla corruzione, dalla criminalità, et alia.
Avevo preparato questa "cosa", intenzionato a partecipare al Concorso Nazionale organizzato dall'Amm.ne Com.le del mio paese,.
Ma ho dimenticato la scadenza dei termini d'iscrizione e ora la pubblico sul mio blog.
Mi pareva simpatica.
Sebbene, mia moglie, che certe volte pare la mia peggiore detrattrice, sostenga che ho plagiato l'idea di una pubblicità di qualche lustro fa, del mio amico creativo Pino Parente (ricordate quella dei pneumatici: "vabbene signor perchè?")
(Da un popolo a una nazione)
"Il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia spiegato a mio figlio.
"Papà, papà, cos'è un anniversario?
Un anniversario è la ricorrenza annuale di un avvenimento degno di memoria.
Sembra una cosa importante?
Si, Antonio, è una cosa molto importante.
E un 150° anniversario, invece, cos'è?
Vuol dire che sono passati 150 anni da quell'avvenimento degno di memoria che si vuole celebrare.
E, immagino, che 150 anni siano tanti: io ne ho solo otto e tu, che sei vecchio, ne hai più di 50. Pensa allora a 150...!
Grazie per il vecchio!
Certo, che sono tanti 150 anni: corrispondono esattamente a un secolo e mezzo.
E considera, che raramente le persone raggiungono un secolo d'età.
Senti, papà. E cos'è l'Unità d'Italia?
Questa è una bella domanda.
L'Unità d'Italia è l'Italia unita, fatta Nazione, fatta Stato unitario.
E cos'è un popolo?
Un popolo è l'insieme di persone che condividono le stesse tradizioni e la stessa cultura; parlano la stessa lingua e abitano sullo stesso territorio.
Quindi il popolo italiano siamo noi, tutti quelli che conosci e anche quelli che non conosci ma che abitano in Italia.
E cosè una nazione?
Una nazione sono tutti gli individui che sanno di essere legati da una tradizione storica, linguistica, culturale e religiosa comune.
Adesso cerco di spiegarti tutto insieme: Popolo, Nazione, Unità.
Un Popolo ha bisogno di una Nazione.
Una Nazione ha bisogno di un Popolo.
Un Popolo e una Nazione, per essere forti, hanno bisogno di Unità.
Fu proprio così che, intorno alla metà del 1800, Camillo Benso Conte di Cavour, un signore che guidava il governo del Regno Sabaudo, si fece portavoce di un gran numero di intellettuali che auspicavano un riscatto politico, economico e sociale dell'Italia dopo secoli di asservimento alle potenze straniere.
Diverse guerre si combatterono, ma quella decisiva fu la Seconda Guerra d'Indipendenza, che, con la spedizione dei Mille al sud, guidata da Giuseppe Garibaldi e la discesa dal nord dei Piemontesi, guidati personalmente dal Re Vittorio Emanuele II°, riuscì ad unificare gran parte della penisola italiana. Lo stivale.
La proclamazione del Regno d'Italia avvenne nel 1861.
Da quel momento, ogni anno si celebrà l'Unità d'Italia.
Ascolta papà. E cos'è il tricolore?
Il tricolore è la bandiera italiana.
Tre colori: verde, bianco e rosso.
Ed è nato quasi 70 anni prima della nostra nazione.
Appare per la prima volta il 14 novembre del 1794, come semplice coccarda appuntata sugli abiti dei patrioti nella sommossa di Bologna.
Era talmente bello che l'hanno subito adottato come bandiera.
E perchè hanno voluto metterci proprio quei tre colori?
Beh! A me piace pensare che li abbiano scelti per i motivi che Giosuè Carducci, un famoso poeta italiano, spiegò nel suo discorso di Reggio Emilia, tenuto nel 1897, proprio nel 1° Centenario della nascita del Tricolore
il bianco rappresenta la fede serena alle idee che fanno divina l'anima nella costanza dei savi;
il verde rappresenta la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de' poeti;
il rosso la passione e il sangue dei martiri e degli eroi”.
Belle parole, vero Antonio?
Solo i grandi poeti possono scriverne di così belle.
Papà, papà, ma se ci hanno messo tanto impegno e tanta gente e morta per creare l'Italia, perchè adesso vogliono dividerla?
E dove l'hai sentita questa sciocchezza?
Ci sono dei signori con la cravatta verde che lo dicono sempre.
Parlano anche di se, se, se...ce...ssio...ne.
Di secessione?
Si! Di secessione.
Papà, che cos'è la secessione?
E' il contrario dell'Unità.
Antonio, ascolta. Non dare retta: sono solo voci, nient'altro...
Nessuno permetterà mai che si separi l'Italia, tanto faticosamente, Unita.
Godiamoci questa bella festa e non pensarci più."
martedì 22 marzo 2011
Vino consigliato: Falanghina V.T. I.g.t. di Telaro.
Una volta ci sono quasi arrivato in mountain bike, avevo sbagliato strada, ovviamente.
La zona è non molto lontano da casa.
Io abito a Coreno Ausonio, in provincia di Frosinone (amo dire che vivo nella Bassa Ciociaria).
E' l'ultimo paese a Sud della provincia: ci separa dalla provinvia di Caserta solo Castelforte.
Poi è subito Garigliano.
Sulla pianura svetta ancora il grande globo bianco della Vecchia Centrale Atomica.
Ebbene, sulle pendici del vulcano spento di Roccamonfina, in località Galluccio, sempre provincia di Caserta, nell'alta Terra di Lavoro di pasoliniana memoria, l'azienda vinicola dei fratelli Telaro è ormai una solida realtà in campo enologico nazionale e produce uno dei miei vini bianchi preferiti.
La Falanghina a Vendemmia Tardiva Roccamonfina I.g.t. (fatto con un vitigno di falanghina per il 90%+Sauvignon il resto; i grappoli vengono raccolti a fine ottobre se non inizio novembre).
Gran vino, fresco, saporito e abbastanza corposo; nella coppa da degustazione si presenta trasparente e limpido, di un bel colore giallo canarino carico; all'assaggio testimonia di sapori spiccati di frutti bianchi: mela, pera, albicocca e sentori di belle essenze floreali; sembra leggero ma ha grande persistenza e finale interminabile.
Un vino bianco sontuoso ed elegante.
Io lo preferisco, servito fresco ma non troppo freddo, ad accompagnare la pizza, una semplice margherita con mozzarella di bufala o anche una
che supporti condimenti più elaborati e sapidi.
Ottimo rapporto qualità-prezzo: che in tempi di crisi non è mai male.
Buona Falanghina!
La zona è non molto lontano da casa.
Io abito a Coreno Ausonio, in provincia di Frosinone (amo dire che vivo nella Bassa Ciociaria).
E' l'ultimo paese a Sud della provincia: ci separa dalla provinvia di Caserta solo Castelforte.
Poi è subito Garigliano.
Sulla pianura svetta ancora il grande globo bianco della Vecchia Centrale Atomica.
Ebbene, sulle pendici del vulcano spento di Roccamonfina, in località Galluccio, sempre provincia di Caserta, nell'alta Terra di Lavoro di pasoliniana memoria, l'azienda vinicola dei fratelli Telaro è ormai una solida realtà in campo enologico nazionale e produce uno dei miei vini bianchi preferiti.
La Falanghina a Vendemmia Tardiva Roccamonfina I.g.t. (fatto con un vitigno di falanghina per il 90%+Sauvignon il resto; i grappoli vengono raccolti a fine ottobre se non inizio novembre).
Gran vino, fresco, saporito e abbastanza corposo; nella coppa da degustazione si presenta trasparente e limpido, di un bel colore giallo canarino carico; all'assaggio testimonia di sapori spiccati di frutti bianchi: mela, pera, albicocca e sentori di belle essenze floreali; sembra leggero ma ha grande persistenza e finale interminabile.
Un vino bianco sontuoso ed elegante.
Io lo preferisco, servito fresco ma non troppo freddo, ad accompagnare la pizza, una semplice margherita con mozzarella di bufala o anche una
che supporti condimenti più elaborati e sapidi.
Ottimo rapporto qualità-prezzo: che in tempi di crisi non è mai male.
Buona Falanghina!
lunedì 21 marzo 2011
Diagonale, Festival del Cinema di Graz (Austria)
Viene presentato il film-documentario "Persona Beach" di Georg Tiller.
Dà un seguito ideale alla vita di Ingmar Bergman, esplorando l'isola di Fårö.
http://www.cineuropa.org/newsdetail.aspx?lang=it&documentID=199869
Dà un seguito ideale alla vita di Ingmar Bergman, esplorando l'isola di Fårö.
http://www.cineuropa.org/newsdetail.aspx?lang=it&documentID=199869
sabato 19 marzo 2011
I Marsigliesi, i molluschi, l'indifferenza e ...Bergman.
pubblicata da Salvatore M. Ruggiero il giorno sabato 19 marzo 2011 alle ore 12.08
Ho dovuto ricredermi.
Quando ho appreso che chiamano i molluschi guasti: "endifferents".
Che significa, appunto, indifferenti.
Indifferenti all'acido citrico contenuto nel limone che ci mettono sopra.
In pratica, se loro aprono un mollusco - poniamo che sia un'ostrica - se quello fosse vivo e fresco si muoverebbe, reagendo al succo di limone; se, viceversa, fosse guasto o, addirittura, morto, direbbero che è: "endifferent" (indifferente), perchè non si muove, non reagisce.
Applicando la stessa regola agli uomini (e questo è il bello della storia) loro ritengono che una persona indifferente, che non reagisce, è guasta, quindi morta.
Morale: pare quasi che i marsigliesi abbiano letto Bergman e ne abbiano appreso e fatto loro il suo profondo insegnamento: "La cosa peggiore è l'indifferenza; il peccato peggiore è l'omissione, il disimpegno."
Buona buillabaisse!
Io, la religione e le... processioni dei santi.
Io, la religione e le ...processioni dei santi..
Sbaglio, forse?
martedì 15 marzo 2011
L'isola di Faro e Ingmar Bergman.
A Fårö ha vissuto il regista svedese Ingmar Bergman, che visitò l’isola per la prima volta nel 1960 alla ricerca di una location per il suo film “Come in uno specchio”.
Appena Bergman attraccò a Fårö se ne innamorò perdutamente: era lì, in piedi, piegato per resistere alla tempesta, dopo una burrascosa traversata con pioggia e neve, quando capì che voleva vivere su quell’isola per il resto dei suoi giorni.
“…Prima di tutto vennero i segnali della mia intuizione: questo è il tuo paesaggio, Bergman. Corrisponde alle tue più intime idee sulle forme, le proporzioni, i colori, gli orizzonti, i suoni, i silenzi, le luci e i riflessi. Qui c’è la sicurezza….”
(I. BERGMAN, Lanterna Magica, Garzanti).
Poi vi tornò nel 1965 per le riprese di “Persona”.
Decise allora di costruire una casa con vista panoramica sul mare e di abitarvi.
A Fårö Bergman girò, oltre a Come in uno specchio, Persona (1966), La vergogna (1968), Passione (1970), alcune parti di Scene da un matrimonio (1973) e due documentari sull'isola e sui suoi abitanti: Farodokument (1969) e Farodokument (1979).
Inoltre fu lì che portò a termine il montaggio di Il flauto magico (1974) e di Fanny e Alexander (1982).
Gli amanti dei suoi film non potranno mancare alla Bergman Wekan (la settimana Bergman), un evento che negli anni scorsi ha attratto, al massimo, circa 2.000 visitatori (l’isola non è certo enorme). Questa manifestazione dura, appunto, una settimana e vede in calendario seminari, mostre, proiezioni di documenti inediti e visite guidate a quelle location utilizzate dal grande regista per i suoi capolavori.
domenica 13 marzo 2011
venerdì 11 marzo 2011
PUBBLICATA LA MIA RACCOLTA DI RACCONTI: "LE STAGIONI DELLA LATTAIA".
"LE STAGIONI DELLA LATTAIA" - "IL RACCONTO DELLA DONNA CHE MESCEVA IL LATTE CON ALTRE SETTE PICCOLE STORIE" (sottotitolo)
E' un "time travel".
Un viaggio nella memoria dell'autore, appena adolescente, che descrive gli anni '60, attraverso le "tranches de vie" di otto personaggi realmente esistiti.
Coltivando il progetto ambizioso di tracciare un personale "amarcord" è andato a scavare nei ricordi di un bambino qualunque.
Egli tenta di riportare alla luce quelli che ama definire "ordinari luoghi comuni": territori geografici o metafisici; realmente esplorati o frutto della sua immaginazione; popolati da campioni umani o da creature leggendarie; costruiti con immagini e voci; provvisti di forma e dimensioni; arricchiti da emozioni personali o da sensazioni collettive; consumati in brevi attimi o nei lunghi momenti di una vita.
Prime vendite e primi riscontri.
Il commento di Macheca:
http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=586606
E' un "time travel".
Un viaggio nella memoria dell'autore, appena adolescente, che descrive gli anni '60, attraverso le "tranches de vie" di otto personaggi realmente esistiti.
Coltivando il progetto ambizioso di tracciare un personale "amarcord" è andato a scavare nei ricordi di un bambino qualunque.
Egli tenta di riportare alla luce quelli che ama definire "ordinari luoghi comuni": territori geografici o metafisici; realmente esplorati o frutto della sua immaginazione; popolati da campioni umani o da creature leggendarie; costruiti con immagini e voci; provvisti di forma e dimensioni; arricchiti da emozioni personali o da sensazioni collettive; consumati in brevi attimi o nei lunghi momenti di una vita.
Prime vendite e primi riscontri.
Il commento di Macheca:
"Nella lunga prefazione si colgono molti aspetti e quella che pare una semplice raccolta di racconti si percepisce come il desiderio che annulla ogni desiderio, ovvero il dare una forma a ciò che forma non ha ricercando nelle storie, nel luoghi e nel tempo un senso che sembra sfuggire, ma che puntuale si ripresenta costringendoci a un sentimento troppo spesso trascurato: la gratitudine. Quella gratitudine di avere pensato, sentito, agito, la gratitudine di vivere e di aver vissuto. Anche in un paese brutto. Il bello e il brutto non è fuori, ma dentro di noi. Complimenti."
http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=586606
domenica 6 marzo 2011
Quando Bergman incontra l'attualità.
La vergine di Bergman e la bambina di Brembate.
http://lafatacentenaria.blogspot.com/2011/03/il-monumento-delle-donne-cadute.html
http://lafatacentenaria.blogspot.com/2011/03/il-monumento-delle-donne-cadute.html
sabato 5 marzo 2011
giovedì 3 marzo 2011
L'ennesima recensione di Persona dallo spazio profondo del web.
Una recensione di Persona vale sempre la pena di essere letta.
http://markx.splinder.com/post/24222491/persona-ingmar-bergman
http://markx.splinder.com/post/24222491/persona-ingmar-bergman
mercoledì 2 marzo 2011
RETROSPETTIVA INGMAR BERGMAN.
15 Mar - 31 May 2011
Retrospettiva Bergman
Il 15 marzo si avvia la grande retrospettiva dedicata al regista che forse meglio di qualunque altro ha saputo ritrarre l'universo femmnile in tutta la sua ricchezza e complessità, Ingmar Bergman. Mostreranno i film d'esordio e alcune delle ultime opere della filmografia di Bergman tra marzo e maggio. Cineteca Bologna Via Reno 72
E' reperibile sul sito ilmiolibro.it la mia raccolta di racconti:
"Il racconto della donna che mesceva il latte con altre sette piccole storie"
E' un "time travel".
Un viaggio nella memoria dell'autore, appena adolescente, che descrive gli anni '60, attraverso le "tranches de vie" di otto personaggi realmente esistiti. Coltivando il progetto ambizioso di tracciare un personale "amarcord" è andato a scavare nei ricordi di un bambino qualunque.
Tenta di riportare alla luce quelli che ama definire "ordinari luoghi comuni". Territori geografici o metafisici; realmente esplorati o frutto della sua immaginazione; popolati da campioni umani o da creature leggendarie; costruiti con immagini e voci; provvisti di forma e dimensioni; arricchiti da emozioni personali o da sensazioni collettive; consumati in brevi attimi o nei lunghi momenti di una vita.
E' un "time travel".
Un viaggio nella memoria dell'autore, appena adolescente, che descrive gli anni '60, attraverso le "tranches de vie" di otto personaggi realmente esistiti. Coltivando il progetto ambizioso di tracciare un personale "amarcord" è andato a scavare nei ricordi di un bambino qualunque.
Tenta di riportare alla luce quelli che ama definire "ordinari luoghi comuni". Territori geografici o metafisici; realmente esplorati o frutto della sua immaginazione; popolati da campioni umani o da creature leggendarie; costruiti con immagini e voci; provvisti di forma e dimensioni; arricchiti da emozioni personali o da sensazioni collettive; consumati in brevi attimi o nei lunghi momenti di una vita.
martedì 1 marzo 2011
Also sprach ...Paola Cristalli
Ingmar Bergman (1918-2007) è stato uno dei più grandi artisti del Novecento. Come accade ai grandi artisti e solo a loro, la sua opera è inesauribile: tornare ai suoi film, anche quelli che credevamo di conoscere meglio, vuol dire scoprire ogni volta qualcosa che non avevamo saputo vedere, che non avevamo saputo ascoltare.
I film di Bergman, da tempo del tutto ignorati dai palinsesti televisivi, sono disponibili in edizioni dvd di discontinua qualità.
La rassegna che proponiamo, distribuita lungo tre mesi, offre la rara occasione di ritrovarli in bellissime copie originali.
Cinque buoni motivi per vedere o rivedere i film di Bergman
Perché dall’isola di Farö ha filmato il mondo.Perché tutti abbiamo un posto delle fragole, e tutti giocheremo quella partita a scacchi.
Perché il Gunnar Björnstrand di Bergman è sexy come il Cary Grant di Hitchcock.
Perché il bianco e nero delle sue estati d’amore è il più bello della storia del cinema.
Perché “se diceva solo un’altra parola contro Bergman, giuro che le rompevo le lenti a contatto”. (Woody Allen, Manhattan, 1979)
The 10 most Influential Directors of All-Time.
Chi sarà d'accordo, chi no: questo è il giudizio di Jazzmena's Blog.
http://jazzmena.wordpress.com/2011/03/01/the-10-most-influential-directors-of-all-time/
http://jazzmena.wordpress.com/2011/03/01/the-10-most-influential-directors-of-all-time/
sabato 26 febbraio 2011
Ricordo di Arne Naess. Ecchicazzè? Vi chiederete!
Capisco il vostro stupore: pochi avranno riconosciuto questo nome e questa faccia nella foto.
Si tratta semplicemente del più grande filosofo scandinavo del ventesimo secolo e dell'inventore della eco-sofia. L'eco-filosofia profonda. Evoluzione e perfezionamento della ecologia cd. superficiale.
E' morto un anno fa, alla veneranda età di 96 e non è stato un caso: viveva applicando su di se le regole in cui credeva.
Ascoltai anni ed anni fa su una tv privata una sua lunga intervista: mi affascinò.
Non seppi più nulla di lui fino a stasera.
L'ho cercato e trovato grazie ad internet.
Eppoi dicono che il web non serve.
Sentiremo parlare di lui, magari tra cento anni.
E le sue verità avranno la stessa capacità precognoitiva delle cose dette dai grandi.
E, come è successo altri miliardi di volte diremo: "ma perchè non lo abbiamo ascoltato?"
http://www.terranauta.it/a967/cultura_ecologica/arne_naess_il_filosofo_dell_ecologia_profonda.html
Si tratta semplicemente del più grande filosofo scandinavo del ventesimo secolo e dell'inventore della eco-sofia. L'eco-filosofia profonda. Evoluzione e perfezionamento della ecologia cd. superficiale.
E' morto un anno fa, alla veneranda età di 96 e non è stato un caso: viveva applicando su di se le regole in cui credeva.
Ascoltai anni ed anni fa su una tv privata una sua lunga intervista: mi affascinò.
Non seppi più nulla di lui fino a stasera.
L'ho cercato e trovato grazie ad internet.
Eppoi dicono che il web non serve.
Sentiremo parlare di lui, magari tra cento anni.
E le sue verità avranno la stessa capacità precognoitiva delle cose dette dai grandi.
E, come è successo altri miliardi di volte diremo: "ma perchè non lo abbiamo ascoltato?"
http://www.terranauta.it/a967/cultura_ecologica/arne_naess_il_filosofo_dell_ecologia_profonda.html
Ingmar Bergman dal 27 Gennaio al 29 Maggio a Berlino.
Il regista e autore svedese Ingmar Bergman è annoverato tra le più famose e influenti personalità della storia cinematografica. Influenzò per decenni il cinema d'autore. Nel 1997 i suoi colleghi lo onorarono al Festival del Cinema di Cannes come "Miglior regista di tutti i tempi“.
Per la prima volta dalla morte di Ingmar Bergman nel 2007 si possono vedere le sue opere postume.
"Ingmar Bergman. Di Bugie e Verità“ offre una visuale unica sull'opera del regista e crea legami con la sua vita privata.
Per la prima volta dalla morte di Ingmar Bergman nel 2007 si possono vedere le sue opere postume.
"Ingmar Bergman. Di Bugie e Verità“ offre una visuale unica sull'opera del regista e crea legami con la sua vita privata.
Ingmar Bergman on Faro.
..."capitai in questo paesaggio di Fårö, con la sua assenza di colori, la sua durezza e le sue proporzioni straordinariamente ricercate e precise, dove si ha l'impressione di entrare in un mondo che è esterno, e del quale non siamo che una minuscola particella, come gli animali e le piante. Come sia accaduto non lo so, ma qui ho messo le radici e ora credo che la mia vita abbia nuovamente delle radici".
(Ingmar Bergman su Faro a Jorn Donner nell'intervista "Come in uno specchio").
(Ingmar Bergman su Faro a Jorn Donner nell'intervista "Come in uno specchio").
venerdì 25 febbraio 2011
CITAZIONE E AUTOCITAZIONE.
SULL'INGMAR BERGMAN GOOGLE-ALERT DEL 25 FEBBAIO 2011 FINALMENTE SIAMO STATI CITATI: E NOI CI AUTOCITIAMO.
È TALMENTE TANTA ...L'(EC)CITAZIONE! :-)
Faro: l'isola del bergmaniano.: Cahiers du Cinema - Masters of ...
Ingmar Bergman (Sweden, 1918-2007) is, in the world of cinema, a giant whose stature is comparable ... Omaggio ad Ingmar Bergman del maestro Nicola Piova. ...
salvatore1957.blogspot.com/.../cahiers-du-cinema-masters-of-...
Esercizio di paesologia n.5.
"A completare degnamente il tutto - per un supplemento che, onestamente, non era necessario - il mio paese possiede una storia assai modesta. Di cui si può facilmente predire che non diventerà mai motivo di vanto. (...Questo paese, dall’aspetto selvaggio ed ameno …non ha una sua storia di particolare rilievo... da La storia di Coreno di Don Giuseppe La Valle). Ma forse, si addice così ad un posto che d’importante ha vissuto solo la Guerra. Quanto altrimenti vi è accaduto pare non interessare nemmeno i suoi pochi abitanti. Per quest’unico motivo, conserva cultori raffinati - e rari e preziosi."
giovedì 24 febbraio 2011
Esercizio di paesologia n.4.
"Così il tremendo destino del mio paese è di rimanere per sempre un posto brutto, triste e trascurato - come, purtroppo, ce ne sono tanti altri. Dove si nasce per caso, si vive senza speciali entusiasmi - quasi per inerzia - e non succede mai niente di memorabile. Se non riuscissi ad apprezzarne la relativa tranquillità, oltre ad avvertire il fastidioso sospetto che l’esistenza mi sia sfuggita troppo veloce fra le mani - più o meno utilmente - potrei anche subire, abitandoci da sempre, l’incresciosa sensazione di averci sprecato malamente una vita. Al più - ma solo per via della quiete e dell’aria buona - qualcuno venuto (o tornato) da fuori potrebbe farne il suo… "buen retiro". Ma intanto una vita vera se l’è cercata o costruita altrove!"
mercoledì 23 febbraio 2011
Esercizio di paesologia n.3.
"Le storie dei piccoli paesi sono fatalmente accomunate da uno strano destino: finendo tutte per somigliarsi, vengono frettolosamente omologate. Ma, anche se sembrano simili, ciascuna di esse ha qualcosa di peculiare che la rende speciale. Se si riuscisse a coglierne la consistenza più intima, a tratteggiarle con l’opportuna sensibilità, non tutte le storie dei piccoli paesi sarebbero archiviate come … storie piccole."
martedì 22 febbraio 2011
"Io penso che il mio paese alla sua nascita - mille anni fa - fosse molto diverso da com’è adesso. Anzi, sicuramente era diverso. Sicuramente era migliore. E, a suo modo, doveva pure essere bello. Posso immaginare com’era - senza sforzo. Se chiudo gli occhi le vedo ancora le sue case basse: paiono reggersi lungo il pendio scosceso, puntellate nella terra e nei sassi. Sembrano gatti che si reggono sul sofà con gli artigli ficcati nello schienale. Sono addossate, appiccicate una sull’altra, a modellare i minuscoli, caratteristici borghi, stipati di portici archi e loggiati, che conservano ancora il nome degli edificatori primordiali."
lunedì 21 febbraio 2011
I paesi...meglio abbandonarli che violentarli.
"Prima che partisse la corsa allo sfruttamento industriale della pietra calcarea, all'inizio degli anni '60, l’unica vera risorsa era la terra: da coltivare, fertile e generosa; o sassosa e avara.
Allora i terreni da coltivare si spietravano a mano, sasso dopo sasso.
E si coltivavano per sopravvivere.
Allora le uniche prosperità erano gli animali e i figli.
Poi è arrivata qualche lira ed ha guastato tutto.
Ha rotto equilibri antichi, tenuti in piedi per secoli solo dalla miseria e dalla fame.
Ora, che una quantità insensata di cemento è stata versata a sproposito, brutalmente - come una bestemmia urlata in faccia ad un povero cristo - su tutto il paese, anche nel cuore del vecchio centro storico, prendendo il posto delle stradine e delle piazzette lastricate a pietra e dei muri a secco centenari, le case - se va bene - hanno gli esterni di quarzo plastico e gl’infissi d’alluminio anodizzato - perfino alcune di quelle costruite non proprio di recente".
Allora i terreni da coltivare si spietravano a mano, sasso dopo sasso.
E si coltivavano per sopravvivere.
Allora le uniche prosperità erano gli animali e i figli.
Poi è arrivata qualche lira ed ha guastato tutto.
Ha rotto equilibri antichi, tenuti in piedi per secoli solo dalla miseria e dalla fame.
Ora, che una quantità insensata di cemento è stata versata a sproposito, brutalmente - come una bestemmia urlata in faccia ad un povero cristo - su tutto il paese, anche nel cuore del vecchio centro storico, prendendo il posto delle stradine e delle piazzette lastricate a pietra e dei muri a secco centenari, le case - se va bene - hanno gli esterni di quarzo plastico e gl’infissi d’alluminio anodizzato - perfino alcune di quelle costruite non proprio di recente".
domenica 20 febbraio 2011
La Svezia si mobilita: salvate FARO, l'isola di Bergman.,
Salvare Farö, l'isola di Ingmar Bergman, per quattro milioni di euro: è questo l'appello lanciato dall'ex primo ministro svedese Ingvar Carlsson e da James Schmaus, membro del comitato per la salvaguardia del patrimonio bergmaniano. La campagna non è contro l'acquisto, vuole solo evitare che l'isola finisca in mani sbagliate, di privati pronti a usare la casa senza rispetto per la sua storia e per la memoria impressa dal grande regista. È un'eventualità possibile visto che la vendita è stata affidata a Christie's, che ha lanciato un'asta che durerà fino al 20 agosto. Il disappunto per la decisione di vendere la proprietà coinvolge personalità del cinema e della cultura internazionale
http://www.repubblica.it/2006/12/gallerie/ambiente/isola-bergman/1.html
http://www.repubblica.it/2006/12/gallerie/ambiente/isola-bergman/1.html
Ancora un omaggio al Maestro in un grande Festival
Dopo l'omaggio dedicato a Ingmar Bergman dalla 61a Berninale sotto forma di retrospettiva, anche un altro grande Festival del Cinema, il prossimo a Cannes, si appresta a rendere omaggio al "Best Director Ever" Ingmar Bergman, questa volta sotto forma di documentario.
Film-documentario di Bjrkman con Allen, Bertolucci e Ulmann.
"Al prossimo Festival del Cinema di Cannes, dal 12 al 23 maggio, nella sezione collaterale ""Cannes Classics"", Il documentario retrospettivo di Stig Bjrkman ""But Film is My Mistress"", un doveroso omaggio a Bergman nel quale miti del cinema (da Allen a Bertolucci a Scorsese) commentano otto film del maestro.
Lo scorso anno Bjrkman aveva mostrato un altro documentario-omaggio al regista svedese. Nel documentario-film anche colei che e' stata per anni compagna del maestro svedese: Liv Ullmann. "
http://www.cronacadiretta.it/dettnews.php?idx=9&pg=236
Film-documentario di Bjrkman con Allen, Bertolucci e Ulmann.
"Al prossimo Festival del Cinema di Cannes, dal 12 al 23 maggio, nella sezione collaterale ""Cannes Classics"", Il documentario retrospettivo di Stig Bjrkman ""But Film is My Mistress"", un doveroso omaggio a Bergman nel quale miti del cinema (da Allen a Bertolucci a Scorsese) commentano otto film del maestro.
Lo scorso anno Bjrkman aveva mostrato un altro documentario-omaggio al regista svedese. Nel documentario-film anche colei che e' stata per anni compagna del maestro svedese: Liv Ullmann. "
http://www.cronacadiretta.it/dettnews.php?idx=9&pg=236
sabato 19 febbraio 2011
The Arts & Faith Top 100 Films (2011)
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