sabato 24 novembre 2012
Storie di paese. 10
Il mio paese, fino a una cinquantina d'anni fa, era un paese rurale, dedito prevalentemente all'agricoltura e alla pastorizia.
Così recitavano i sussidiari di una volta, quando si accedeva alla sezione dedicata all'economia dei paesi.
Oltre alla terra e agli animali, qualche piccola impresa edile diretta da un capo-mastro, qualche mezzadro, manovali a giornata, qualche commerciante che vendeva di tutto nel suo emporio e uno stuolo di piccoli artigiani: calzolai, barbieri, stagnini, elettricisti, fabbri, pittori edili, che col loro lavoro, apparentemente misero, riuscivano a campare le loro famiglie numerose e anche a far studiare i figli.
Miracoli di una volta.
Ma a quei tempi pareva che le famiglie si crescessero da sole e che lo studio davvero fosse per tutti, una possibilità offerta a tutti.
Verso la fine degli anni '50 qualcuno venuto dal vicino, e ancora più povero Abruzzo, in cerca di fortuna scoprì che una pietra nobile, con cui si facevano solo cippi stradali e cigli per marciapiedi, era suscettibile di essere lavorata e raffinata meglio: se ne potevano ricavare rivestimenti anche per interni, oltre che per esterni.
Naquerò così le prime vere cave di marmo Perlato Royal di Coreno.
Un nome che per qualche anno è riuscito a valicare i confini della regione e della stessa nazione, per rimbalzare fino ai quattro angoli del mondo che si andava già globalizzando.
Fatturato miliardario, occupazione di qualche migliaio di operai, anche di fuori, e indotto massiccio e fiorentissimo.
Da Coreno non emigrava più nessuno, anzi.
E' andata avanti così per circa un ventennio: pare le cose in Italia durino tutte vent'anni, come è successo per Mussolini o per Berlusconi, ad esempio.
Negli ultimi anni, purtroppo, molte cave e segherie sono entrate in crisi.
Gli operatori del settore, i politici e gli amministratori locali, la gente, tutti si stanno interrogando su cosa sia andato storto e non ha funzionato.
Qualcuno già si prepara ad intonare il "de profundis".
Ci si chiede cosa il marmo di Coreno potesse diventare e non è diventato; cosa il marmo potesse far diventare Coreno e chi come dove quando e, soprattutto, perchè ha fallito l'ambizioso obiettivo.
Oggi, "in extremis", stiamo assistendo ad una diversificazione dello sfruttamento dei giacimenti e ad una modificazione degli stessi sistemi di lavorazione della pietra.
Molte cave hanno chiuso e sono comparsi i primi frantoi di pietrisco, spesso all'interno della stessa cava dismessa.
In essi la pietra calcarea informe, non suscettibile di altro sfruttamento economico, viene schiacciata, maciullata, triturata, a volte perfino polverizzata, per essere utilizzata, sotto questa nuova forma, nell'industria delle costruzioni e nell'industria cosmetica.
La nuova attività "potrebbe" contribuire al rilancio del bacino marmifero agonizzante e potrebbe anche riverberare risvolti positivi sul ripristino dei luoghi soggetti all'escavazione.
Inducendo gli imprenditori a cercare materiale da sfruttare, non dalla escavazione "tout court", ma dal recupero dei cosiddetti "sfridi".
Gli "sfridi" che, per lungo tempo, erano stati "depositati" e "dimenticati" e "tumulati" nelle discariche a cielo aperto, accessori necessari e irrinunciabili delle miniere, ma ai margini di esse, erano vere e proprie valvole di sfogo, ma avevano l'unico grande difetto di non essere invisibili.
Contribuivano, anzi, a deturpare come ferite inguaribili il bel paesaggio collinare visto dal mare.
Ora quei massi informi, creduti inservibili e scartati, vengono riscoperti e recuperati: scavati dal terreno, estratti per la seconda volta dalla terra hanno avuto la loro vendetta; sono la nemesi dei più nobili blocchi squadrati, portatori di prosperita e ricchezza effimere.
Il problema, come succede spesso, è che la nuova frontiera del marmo, la nuova corsa all'arricchimento col Perlato Royal di cinquant'anni fa ha fatto in modo che si trascurassero tutte le altre attività economiche, quelle già esistenti e quelle potenziali, ma mai avviate.
E chi lo dice, infatti, che il mio paese, invece di puntare tutto sulle cave di marmo, non potesse e dovesse sfruttare meglio la sua invidiabile posizione geografica e paesaggistica?
E chi lo dice che il mio paese non avesse una vocazione turistica che avrebbe potuto regalare più reddito, più benessere, più ricchezza della pietra e che fosse anche più duratura e diffusa?
Come amava dire, fino a pochi giorni dalla morte, il compianto amico Tonino, il primo e unico che aveva scommesso tutto sulla vocazione turistica del mio paese: "...ma, forse, non tutto è perduto!"
Forse....
smr
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Cerca di fare una critica costruttiva o qualche proposta.
RispondiEliminaSei come Di Pietro quando criticava Berlusconi.
Ora Di Pietro dice mia moglie non è' mia moglie.
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RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
Eliminaio non critico, per mia natura analizzo, e non intendo costruire niente: io narro, cerco di raccontare la realtà del mio paese come la vedo, anzi come mi "attraversa".
Eliminasecondo i canoni della paesologia di Arminio.
P.S. ti sei meritata la mia breve replica perchè hai commentato il mio blog, in qualche modo ti considero "ospite", altrimenti, sappi che non amo dialogare con quelli che non ci mettono la faccia.
Quando parli del marmo di Coreno fai sempre riferimento alla vecchia amministrazione e ad alcuni esponenti del Pd. Nel blog di Giuseppe di Siena parli di Cosilam e nuove cariche.
EliminaQuando c'era la vecchia DC c'era chi è' stato accontentato e oggi continua a seguire più' o meno quella linea.
Chi invece non è' stato accontentato ha cambiato strada e ancora oggi continua ad odiare quei personaggi tanto da cadere in un inutile guerra politica che fa male soltanto al nostro paese.
Il partito
Il partito IDV non ha fatto certo meglio della DC!
RispondiEliminaIl caso Vincenzo Maruccio ci insegna che si può' rubare anche senza governare.
caro conte ugolino (era quello che nella divina commedia mangiava i suoi figli, se non sbaglio: allora ne sai qualcosa, perchè è esattamente quello che hanno fatto certi "padri" con certi loro "figli" di Coreno, e chi vuole capire capisca) ti ripeto che non è mia abitudine avere scambi dialogici con persone che non ci mettono la faccia perchè io, la faccia, ce la metto sempre; prendo sempre una posizione sui problemi; non mi tiro indietro quando si tratta di dire come la penso.
RispondiEliminaPeraltro tu dimostri una capacità di analisi miserrima, una sciatteria culturale, un pressapochismo politico davvero preoccupanti e, francamente, penso di meritare interlocutori più preparati.
P.S. io non dovevo essere "accontentato" perchè non ho chiesto niente; ho solo contribuito nei migliori anni della mia esistenza alla politica e all'amministrazione del mio paese, come farebbe un cittadino modello; non sono stato una meteora, ho militato per decenni nella Dc perchè credevo che anche quello corenese fosse il partito di Don Sturzo e di De Gasperi, ma mi sono sbagliavo clamorosamente e ne sono uscito, senza rientrarci più; infine ritengo che tutti i bei discorsi da delegato e da segretario della DC possano essere considerati ..."vox clamante in deserto" di ignoranza e menefreghismo poco meno che generali.
...et de hoc satis!
La tua esasperata ricerca di un linguaggio sofisticato e perfetto, non serve!!!!!
RispondiEliminaNella vita la semplicità paga sempre.
Umiltà' e rispetto.
Io non ti ho insultato ed offeso.
La tua arroganza ed ira e' sinonimo di "sbrafanteria"
Nella vita la sbrafanteria non paga mai.
Mai sentirsi superiori agli altri.
Apprezzò il tuo blog, però' non condivido il tuo modo di fare politica.
EliminaAnche io amo il mio paese al tal punto di chiederti scusa se ti ho disturbato.
sei un po ignorantello, ma sopperisci almeno con una buona educazione: ti perdono, anche perchè penso di aver capito chi sei.
RispondiEliminaP.S. non faccio politica, dal lontano '99: solo un po di mobilitazione per le elezioni in favore dell'IDV.
P.S.1 per la ricerca di un linguaggio forbito ho speso buona parte dei miei 55 anni e cultura non significa mancanza di semplicità: mi considero una persona parca e sottocollocata. basta vedere che vita conduco e dove.
P.S.2 continua a seguire il mio blog e se ti va puoi anche segnarti.
saluti ...g.d.s.
Grazie per avermi perdonato e per avermi considerato "ignorantello".
RispondiEliminaComunque vivendo e lavorando lontano da Coreno,grazie anche al tuo blog mi sento vicino al mio paese.
Io non sono della DC ma neanche tanto del Pd, preferisco il governo Monti e spero che governi per molto anche se so che fra non molto si vota.
Comunque dopo la lontana DC nessun partito e' all'altezza di salvare l'Italia tantomeno IDV e soprattutto Grillo.
IDV ha fallito prima di presentarsi alle elezioni (caso Di Pietro e Maruccio), quindi prima di parlare di Berlusconi,Monti, Fiorito ed alcuni esponenti del PD locali pensa a cosa sta succedendo nel tuo partito.
Fate attenzione a non fare la fine di Bertinotti e Company.
Per salvare l'Italia secondo i miei studi bisogna combattere per eliminare l'evasione fiscale,facendo sparire il denaro contante e tracciare qualsiasi tipo di pagamento.
RispondiEliminaEliminando le cosiddette mazzette si elimina lo spaccio di droga,la prostituzione,la criminalità',il lavoro nero,la frode fiscale, ma soprattutto tutti i magna magna politici.
ah! ho capito, yi avevo scambiato per un altro, tu invece devi essere un "economista bocconiano" di quelli che leggono solo libri di formule e numeri, scritti da gente che elabora teorie a "buon mercato" che calate nella vita quotidiana non ci ...azzeccano quasi mai. e sai perchè? perchè la gente non è numeri nè formule matematiche: ma un insieme eterogeneo di individui che nasce, vive, lavora, lotta, ama, pensa, legge, urla, consuma, piange, ride e comunica. non sono mica tutti "robot" con il "tuo" Monti! L'altro giorno il geniaccio si è presentato ad un convegno recitando lo slogan: "Il paese, prima di tutto". Come se il paese, la nazione, fossero un'entità astratta: non gente in carne ed ossa. io direi che il suo governo ha salvato i conti della nazione ma sta affamando gli italiani, buona parte, perchè i capitalisti godono ottima salute. io onestamente preferisco Di Pietro e Grillo, a Fornero e Grilli. almeno a parole sono dalla nostra parte, anche se devo confessarti che l'ultima tessera di partito l'ho pagata nel 1993. un caro saluto.
RispondiEliminaComunque ti sei sbagliato perché' non sono neanche un economista bocconiano e non leggo libri di formule. Anzi sono un sognatore e sentimentalista.
RispondiEliminaNon sono un robot,pensa che mi piace osservare per ore il mare,le stelle,mi piace ascoltare la natura e sentire i suoi profumi .
Sono felice quando mia moglie mi chiama amore,quando i miei figli mi chiamano papà',i genitori mi chiamano figlio mio.
Prendo spunto dal tuo articolo sulla guerra, perché' i miei nonni non hanno scelto di nascere durante la guerra, la sofferenza e la fame. E pure hanno accettato di vivere nella sofferenza e nella fame con sacrificio e privazioni per superare quel periodo storico pensando al futuro delle nuove generazioni.
Ora io voglio fare come loro, non ho paura di soffrire la fame, ma sono pronto a fare una vita di sofferenza e privazione per creare un futuro migliore a i miei figli e le nuove generazioni.
Io non sono il conte ugolino del 1200 della divina commedia. Sono quello del 800 !!!!!!
Mi fu padre e mi fu figlio marito di mia madre e fratello di mio figlio.
Comunque quando vado a prendere le ricotte con mio padre da zia Orsola non rimango giù', ma mi piace andare nel laboratorio dove prepara le ricotte perché' è' la parte più' bella e piacevole.
Monti non ha inteso il paese come un'entita' astratta.
RispondiEliminaIl paese rappresenta tutti i popoli che lo hanno vissuto ed amato.Anche chi è' morto per difenderlo e migliorarlo!! Non solo chi a mangiato sulle loro spalle e alla fine dell'abbuffata si è' lamentato che mancava il bis!!!!!
Ho saputo della vittoria di Bersani alle primarie del Pd.
RispondiEliminaMa!!! comunque rimango perplesso. Ci ritroviamo come prima di monti .
L'unione di Bersani contro Berlusconi.
Sperando che l'unione di Bersani non sia come quella di Prodi,perché' se no si rischia di ritornare al l'elezioni dopo un'anno.