giovedì 15 novembre 2012

Storie di paese. 1


L'altro giorno arrivo sul mio posto di lavoro in macchina. 

Trovo miracolosamente parcheggio davanti alla casa di Andrea, all'ombra di un vecchio platano. 
Scendo dall'auto, chiudo e sento un gattino che piange. 
Nel cortile di Andrea c'è un ulivo secolare, qualcuno preferisce credere che sia millenario, è storico di certo, ma non millenario, millenario no non lo è: una volta appurato che anche quelli ben più famosi di Getzemani non sono millenari anche i nostri fanno un passo indietro. 
Proprio attaccato con i suoi artigli nella corteccia del vecchio albero, bucato come la gruviera, c'è il micetto piangente. 
Si sta disperando, è appeso a due metri da terra: non va ne su nè giù. 
Mi avvicino per soccorrerlo: l'idea è di prenderlo e rimetterlo a terra. 
Appena mi vede, richiama tutte le sue forze e s'infila veloce in un buco. 
Ha visto improvvisamente un uomo, non sa che vuole aiutarlo, ha paura, il terrore gli da una forza che non sapeva di avere: un uomo gli fa più paura di un vecchio albero. 
Non lo biasimo: gli volto le spalle e me ne vado al lavoro.
smr

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