"...lui non giocava per soldi, ma puro diletto. Le sue mani non avevano mai soldi per posta. Perché Giovanni non era un tipo venale. Meno che meno era avido. Coi soldi aveva un personalissimo rapporto. Da come li trattava - anzi da come li ignorava - sembrava che non avessero alcun valore. Semplicemente non gli interessavano. Per lui costituivano solo un peso, una preoccupazione, un impiccio da evitare, o di cui disfarsi al più presto. Non erano certo l’obiettivo della sua vita - solo un mediocre strumento, di cui, peraltro, avrebbe fatto volentieri a meno. Davvero il denaro era per lui lo sterco del diavolo. Se non fosse esistito sarebbe stato lo stesso: invece di venderli, avrebbe, ancora più genuinamente, barattato i suoi prodotti. E i pochi soldi che gli avanzavano li spendeva volentieri. Diceva sempre che i soldi sono come il letame di vacca, non servono a niente se non lo spargi in giro. Giovanni non era attaccato al possesso delle cose materiali."
(dal libro di Salvatore M.Ruggiero: Le stagioni della lattaia, Piccola storia n.6 Giovanni, un contadino vero)
Nessun commento:
Posta un commento