Qualche giorno fa, negli ambienti scientifici, è stato reso noto il ritrovamento di alcuni esemplari di tarme del tessuto, quasi fossilizzate, quindi in perfetto stato di conservazione.
Ed è inutile dire che questa è la prima volta che ciò accade in Italia, anzi in Europa.
L'unico rinvenimento che si ricordi e che è stato riportato dalle riviste scientifiche è quello delle tarme delle mummie di Nazca, in Perù.
Ritrovamento peraltro molto controverso e mai accertato con sicurezza assoluta.
Le tarme del tessuto (non si sa ancora se sono tarme della lana, del lino o del cotone) di epoca romana sarebbero state rinvenute, da una squadra di paleontologi, tra i brandelli di alcuni abiti risalenti ad epoca romana, negli scavi che essi stavano effettuando presso l'ampia zona archeologica di Roma Ostiense.
La notizia, che non ha avuto grande risalto sulle pagine della stampa nazionale, e non è stata riportata nemmeno dalle televisioni nazionali, diventa ancora più importante in quanto, come spesso accade in questi casi, si tratta di un ritrovamento assolutamente casuale: definito, infatti, serendipidico.
Sembra, infatti, che gli scenziati fossero impegnati da mesi nella ricerca di introvabili esamplari di tarli del legno.
Dagli addetti ai lavori, pare, sia già stato riferito che il ritrovamento, una volta confermato, potrebbe addirittura indurre a riscrivere la storia dell'abbigliamento antico e, perchè no, anche della intera moda italiana.
Intanto tutto l'ambiente accademico italiano ed internazionale invita al consueto riservo e alla opportuna cautela che un caso straordinario come questo invoca a gran voce.
Tuttavia non si fa mistero della rivoluzionaria importanza che accompagna l'eccezionale ritrovamento di quelle che sono già state ribattezzate: le tarme di ... Caracalla!
smr
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