mercoledì 12 settembre 2012

Racconto ironico breve n.1.


Oggi sono andato dal barbiere.  
Quando sei depresso e odi, uno per uno, tutti i peli che hai in faccia e in testa e te li strapperesti uno ad uno, dalla faccia e dalla testa, la cosa migliore che puoi fare è andare dal barbiere.
Sono fortunato, ce n'è uno nuovo, molto professionale, pulito e preciso, proprio a due passi da casa.
Sono doppiamente fortunato perche', prima di tornare in ufficio, di pomeriggio alle 16,00 passo da lui e non trovo nessuno davanti. 
Un altra cosa che detesto è aspettare seduto a perdere tempo dal barbiere e dover sentire inerme quella quantità industriale di stronzate dette mentre fai finta di leggere il giornale del giorno prima, per giunta pure piegato male.
Entro, mi siedo sulla comodissima poltrona rivestita di vilpelle nera e, dopo avermi mummificato per bene, lo zelante barbiere mi rapa a zero e mi fa pure la barba in meno di 10 minuti.
Dietro il misero corrispettivo di 10 miseri euro.
Ottimo lavoro. 
Questo barbiere sa il fatto suo. Davvero! 
Ma prima questo dov'era?
Era a L'Avana, Cuba.
Lo chiamavano il ...figaro cubano.


smr

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