lunedì 24 settembre 2012
Racconto ironico breve n.5
"Vieni Fido! Vieni bello! Andiamo a buttare l'immondizia che ti piscio."
Si avviarono verso la porta Luca e il fido Fido.
Scesero le scale e imboccarono il portone lasciato aperto dall'ultimo inquilino ch'era entrato e che, con molta probabilità, aveva la coda.
Sciolse il guinzaglio al cane e si avvicinò al cassonetto: aprì il coperchio spingendo col piede sul pedale e buttò dentro la busta.
"Vai Fido! Fatti una corsa bello! Mentre io mi fumo l'ultima sigaretta, come fanno solo i condannati a morte."
Da quando era nata la loro seconda figlia la moglie non gli aveva più permesso di fumare in casa: Luca era quasi contento di andare ogni santa sera a buttare l'immondizia, un'occasione insperata per fumare. Una volta rientrato in casa avrebbe dovuto resistere senza fumare fino alla mattina dopo.
Allora appoggiava un piede al muretto tenendosi in equilibrio solo su una gamba, ogni tanto cambia gamba.
Ma non fumava solo una sigaretta, si accendeva due o tre sigarette, una dopo l'altra; una col fuoco dell'altra.
Le fumava avidamente, tirando boccate di fumo con forza.
E mentre le fumava si metteva a parlare col cane che gli gironzolava intorno.
In pratica, da un po di tempo e quasi senza accorgersene, Luca aveva iniziato a dire cose ...ar-cane!
smr
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento