lunedì 9 luglio 2012
Le stagioni della lattaia. Il racconto breve della donna che mesceva il latte con altre sette piccole storie.
"Quando non aveva di meglio da fare, o voleva semplicemente distrarsi, Giovanni si procurava dei lunghi, sottili rami d’ulivo o di salice. Una volta lavorati li avrebbe impiegati come frustino per l’asino - o per allontanare i serpenti che incrociavano spesso i suoi tragitti in campagna. Da quei virgulti ricava anche dei curiosi archetti flessibili. Gli servivano per cercare le falde d’acqua sotterranee. Che ci crediate o no era un esperto rabdomante. Capitava spesso che altri contadini lo chiamassero perché indicasse loro il punto preciso dove scavare un pozzo artesiano. L'hanno pure filmato mentre, con aria consumata, esperta, quasi dottorale, cerca l’acqua per le terre. Non so dove ne avesse appreso la tecnica - forse era autodidatta, se vale anche per la rabdomanzia - né come potesse riuscirci. Forse per esperienza - o per puro caso. Ma lo faceva. Io ci credo. Giovanni non era un imbroglione."
(Estratto dalla piccola storia n.6: Giovanni il contadino vero.)
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