venerdì 29 aprile 2011

Un mio breve commento al libro di Chiara Valerio "Spiaggia libera tutti".

Metto quì un mio breve commento al libro di Chiara Valerio "Spiaggia libera tutti", pubblicato su ISBF.
E metto anche il link per chi volesse leggersi l'intervista all'autrice e anche gli altri 5 commenti di lettori.

http://slowbookfarm.wordpress.com/2010/07/12/intervista-a-chiara-valerio-spiaggia-libera-tutti/

sabato 23 aprile 2011

Giovanni il rabdomante.

http://www.youtube.com/watch?v=O2aRNnUhTMA

Metto quì un estratto del mio libro "Le stagioni della lattaia", e più esattamente dalla "Piccola storia n.Sei: "Un contadino vero". Dove parlo di uno straordinario personaggio: Giovanni Di Massa. Contadino, filosofo e rabdomante. Nonchè sosia di Antonius Block.
Il pezzo è corredato dalla intervista filmata, raccolta, nel lontano 1987, da un giovanissimo e quasi ...bello Pino Parente.

..."Quando non aveva di meglio da fare, o voleva semplicemente distrarsi, Giovanni si procurava dei lunghi, sottili rami d’ulivo o di salice. Una volta lavorati li avrebbe impiegati come frustino per l’asino - o per allontanare i serpenti che incrociavano spesso i suoi tragitti in campagna. Da quei virgulti ricava anche dei curiosi archetti flessibili. Gli servivano per cercare le falde d’acqua sotterranee. Che ci crediate o no era un esperto rabdomante. Capitava spesso che altri contadini lo chiamassero perché indicasse loro il punto preciso dove scavare un pozzo artesiano. L'hanno pure filmato mentre, con aria consumata, esperta, quasi dottorale, cerca l’acqua per le terre. Non so dove ne avesse appreso la tecnica - forse era autodidatta, se vale anche per la rabdomanzia - né come potesse riuscirci. Forse per esperienza - o per puro caso. Ma lo faceva. Io ci credo. Giovanni non era un imbroglione. Nemmeno un ciarlatano. Né, tanto meno, un fanfarone, come l’avevano volgarmente soprannominato in paese. Era una persona seria, come se ne trovavano poche. Sebbene le sue prestazioni andassero tutte a buon fine lui non aveva mai preteso denaro, né altre forme di ricompensa - da nessuno. Anzi, indignato rifiutava qualsiasi tipo di omaggio - da tutti."

lunedì 18 aprile 2011

LA DOMENICA DELLE PALME: UNA RIFLESSIONE.

Oggi è la Domenica delle Palme.
Precede la Pasqua di Resurrezione.
Si rinnoverà ancora una volta il rito della benedizione dei ramoscelli d'ulivo. L'ennesimo rito religioso cattolico-cristiano dal sapore vagamente "folkloristico", perchè interpretato senza consapevolezza, da gente - tutto sommato - ignorante che va in giro a "schiantare" grossi rami da ulivi secolari, preziosi più di loro, per distribuirne miriadi di rametti a gente che durante il resto dell'anno nemmeno saluta.
L'ennesima ipocrisia della religione cattolica, apostolica, romana.

giovedì 14 aprile 2011

VINO CONSIGLIATO di OGGI.

Sono molto grato al mio caro amico Gaetano Deuscit, per mille motivi.
Tra quei mille, in particolare per avermi fatto scoprire, la scorsa estate, nel corso di un nostro incontro conviviale, questo vino, che non conoscevo: grande, sontuoso, ricco, versatile e saporito.

EDIZIONE di FARNESE "Cinque vitigni autoctoni":
Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa

Area di produzione:
Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano.

Caratteristiche sensoriali:
colore rosso granato molto intenso, gusto molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco con una nota finale tostata e persistente.

Vino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, dal sapore molto persistente e con finale lungo ricco di note speziate, con sentori di vaniglia e cioccolato.

Pronto per essere bevuto subito, ma sopporta bene un invecchiamentoanche  di 8/10 anni.

Temperatura di servizio: 18-20° C circa.
Abbinamenti gastronomici:
Carni rosse, selvaggina, sughi robusti.

Grande vino, da meditazione.

venerdì 8 aprile 2011

Il signore a sinistra nella foto che correda questo post è mio padre: uno dei personaggi dei quali mi occupo nella mia raccolta di racconti.

Ma quì non voglio parlare di lui.
Voglio, invece, raccontarvi un curioso aneddoto, che riguarda il signore alto che gli è vicino: Pasquale Casatelli, un imprenditore, ormai in pensione, suo amico.

Venne al mio negozio, qualche giorno prima di un Natale di due o tre anni fa.
Recava in mano proprio una copia di questa stessa foto, nell'altra il cappello che si era tolto, per rispetto. Non per me - ci mancherebbe - ma per la solennità che intendeva creare per l'occasione.
Mi si rivolse con la sua voce stentorea, in dialetto frattese, che, per fortuna non mi era sconosciuto, anzi.

"Vagliò! La viri stà fotografia?"
"Eccome no! - risposi - sei tu con papà".
Proseguì - "I e sct'ome cà - e indicò mio padre - co gliu pallone, na cinquantina r'agni fà, amo fatta fà pace agli Curenisi e agli Frattisi. Sennò chigli zulù ancora se stariano a piglià a sassate".

Poi, mi lasciò la foto tra le mani e, come se nulla fosse, si girò di spalle, imboccò la porta, si rimise il cappello sulla testa, si alzò il bavero del cappotto sul viso e, senza nemmeno aspettare che lo ringrazziassi, andò via nel nevischio. In un attimo era scomparso nel buio della sera.

E, allora, io continuo a farmi una domanda che mi faccio sempre e per la quale non ho ancora trovata una risposta ragionevole:
perchè una volta i paesi erano pieni di personaggi così straordinari nella  loro ...ordinarietà e oggi, invece, sono pieni solo di mezze seghe?

martedì 5 aprile 2011

Ingmar "the master" Bergman Vs Franco "Zefiro" Zeffirelli.

Ho finalmente scoperto il vero motivo per il quale il "grande" regista italiano Franco "Zefiro" Zeffirelli detesta tanto - e non lo nasconde - il più grande direttore cinematografico di sempre, rilasciando interviste nelle quali parla sparla e straparla di Bergman senza peraltro ..."dare a Cesare quello che è di Cesare".
Leggete attentamente questa frase di Ingmar Bergman, trovata in uno dei suoi libri-diario (Immagini) e capirete anche voi:

“La televisione italiana voleva fare un film sulla vita di Gesù.
Risposi con un piano dettagliato delle ultime quarantott'ore della vita del Salvatore. Gli italiani lessero, rifletterono e arretrarono impalliditi.
Pagarono generosamente e affidarono l'incarico a Franco Zeffirelli:
ne risultò una vita e morte di Gesù come in un bel libro illustrato,
una vera e propria biblia pauperum.”

hahahahahaha!!!!!!!!!!!!

Mica male, però, lo zio Ingmar.