sabato 14 marzo 2015

Intonaco o non intonaco?

qualche giorno fa, a Coreno Ausonio​, ha fatto scalpore la notizia del ritrovamento di un muro di pietre vive sotto l'intonaco (rimosso e poi ripristinato) esterno della canonica.
molti cittadini, conoscendo la mia attività di paesologo, mi hanno contattato per cercare in me una "sponda".
pare che la posizione del parroco polacco sia stata di fermezza, anzi di intransigenza.
sta di fatto che il giorno dopo, a nemmeno 24 h. di distanza dal ritrovamento, il muro era stato già riportato alla situazione "quo ante".
probabilmente il vecchio muro in pietra viva altro non era che il risultato della ricostruzione della chiesa e della canonica avvenuta nell'immediato dopo-guerra.
quindi niente di davvero rilevante, sia da un ponto di vista storico che da un punto di vista architettonico.
ma cosa costava lasciare la porzione di muro in oggetto scoperta?
in un paese dove di "storico" non c'è praticamente niente di rilevante, anche il "poco" è già qualcosa. O no?


a pochi mesi di distanza da un altro episodio controverso.
la ristrutturazione del primo tratto di via Roma, nel rione Curti (il famoso arto fantasma), dove l'intonacatore matto ha colpito ancora.
e il bello è che non si sa mai (o ancora) di chi sia la responsabilità dello scempio.
dei nuovi o dei vecchi amministratori?
del Genio Civile o della Regione Lazio?
a noi non è dato saperlo.



io sono e resto dell'avviso che un forno ad emergenza, ad esempio, vada lasciato come è stato costruito dagli edificatori primordiali, 100, 200 o 300 anni fa, e non intonacato.
come documentato magnificamente dalle due foto che allego al pezzo.
(la precedente e quella che segue)


anche se nel caso della seconda foto c'è da far rilevare lo scempio perpetrato dagli operai dell'Enel. (Sic!)


smr

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