lunedì 21 febbraio 2011

I paesi...meglio abbandonarli che violentarli.

"Prima che partisse la corsa allo sfruttamento industriale della pietra calcarea, all'inizio degli anni '60, l’unica vera risorsa era la terra: da coltivare, fertile e generosa; o sassosa e avara.

Allora i terreni da coltivare si spietravano a mano, sasso dopo sasso.

E si coltivavano per sopravvivere.

Allora le uniche prosperità erano gli animali e i figli.

Poi è arrivata qualche lira ed ha guastato tutto.

Ha rotto equilibri antichi, tenuti in piedi per secoli solo dalla miseria e dalla fame.

Ora, che una quantità insensata di cemento è stata versata a sproposito, brutalmente - come una bestemmia urlata in faccia ad un povero cristo - su tutto il paese, anche nel cuore del vecchio centro storico, prendendo il posto delle stradine e delle piazzette lastricate a pietra e dei muri a secco centenari, le case - se va bene - hanno gli esterni di quarzo plastico e gl’infissi d’alluminio anodizzato - perfino alcune di quelle costruite non proprio di recente".

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